Simona Cinà morta in piscina a Palermo, i dubbi del suo allenatore sul malore: "Era un'atleta sana"
Coach e famiglia sollevano dubbi sulla morte della pallavolista Simona Cinà. "Era atleta sana”, dicono. La Procura indaga anche per omicidio colposo
Dopo la famiglia, anche l’allenatore di Simona Cinà ha dei dubbi sulla morte della pallavolista. “Era un’atleta sana”, dice. Attende le verifiche degli esperti, ma fa notare che la giovane era iscritta alla Federazione pallavolo ed era quindi obbligata a presentare un certificato agonistico sullo stato di salute.
Non ci sono dubbi sulla salute di Simona Cinà?
Saranno gli esperti a parlare, ma intanto sia la famiglia che gli amici, che il coach di beach volley, fondatore e direttore della Gala Sport Academy, ripetono che Simona Cinà era una ragazza in salute. Riccardo Garofalo parla della giovane pallavolista come un’atleta determinata.
Vuole ricordarla così: capace di allenarsi anche sotto il sole e con temperature fino a 40°. È proprio Garofalo a far notare che, come iscritta alla Federazione pallavolo, Simona era obbligata a presentare un certificato agonistico sullo stato di salute.
Facebook Riccardo Garofalo
Questo la certificava come in grado di gareggiare, era quindi un’atleta sana. Come la famiglia, sono tutti in attesa di conoscere la verità su quanto accaduto.
L’ultimo incontro con Simona
Riccardo e Simona si sono visti proprio il giorno della sua morte. La giovane lo aveva raggiunto per il riempimento del campo con nuova sabbia. Le ha chiesto di girare un video ed è per questo che l’ultima storia di Simona su Instagram la ritrae al campetto da beach volley. “Era parte dello staff”, ha spiegato.
Garofalo ha poi raccontato che si sono allenati, mentre i ragazzi hanno mangiato una pizza prima della festa di laurea di uno di loro. “Eravamo come una famiglia”, commenta il coach. Anche questo, infatti, era invitato alla festa, ma non è andato. “Stavo poco bene e ho deciso di rinunciare”, ha spiegato.
Il suo rimpianto è proprio questo: non essere stato a quella festa con i suoi ragazzi e con Simona, sia per aiutarli a superare quel momento, che per (chissà) riuscire a evitare la morte della giovane Simona Cinà.
I sospetti
La morte di Simona Cinà potrebbe essere stata causata da un malore, ma non è esclusa un’altra dinamica, per quanto incerta. La Procura di Termini Imerese ha infatti aperto un fascicolo per omicidio colposo, per quanto contro ignoti. Si resta in attesa dell’autopsia.
Molti i dubbi della famiglia. Quello che non torna alla famiglia è la dinamica: Simona sarebbe caduta in piscina, ma alla festa erano presenti almeno trenta invitati. Poi c’è la questione della chiamata. Alle 4:54 del mattino la madre di Simona l’ha chiamata perché non l’aveva sentita da troppo tempo, ma al telefono ha risposto un ragazzo, dicendo che la giovane non stava bene. Arrivati alla villa, c’erano già i Carabinieri e il corpo di Simona era coperto da un telo.
La famiglia si domanda, infine, come abbia fatto ad annegare: era un’atleta, nuotava e faceva surf, e inoltre la piscina era piccola e illuminata.
