Simona Cinà morta in piscina a Palermo, le lacrime e i sospetti della sorella Roberta: "Tutto troppo pulito"

Roberta, la sorella di Simona Cinà, morta in piscina a Palermo, denuncia stranezze e silenzi: “Tutto troppo pulito, nessuno ci ha parlato o fatto le condoglianze"

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La famiglia di Simona Cinà, la giovane morta in piscina a Bagheria, in provincia di Palermo, chiede verità e chiarezza sulla vicenda. In una recente intervista, la sorella gemella Roberta ha sollevato dubbi sulle circostanze della tragedia, denunciando i silenzi dei partecipanti e una villa "troppo pulita" per aver ospitato un party con 80 invitati.

Simona Cinà morta in piscina a Palermo

Nella puntata di Morning News andata in onda il 4 agosto, si è discusso del caso di Simona Cinà, la ragazza deceduta durante un party di laurea in piscina a Bagheria, in provincia di Palermo.

Nel corso del programma, è intervenuta in collegamento diretto la sorella gemella della giovane, Roberta.

Anche se al momento non ci sono indagati, la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, in attesa dei risultati dell’autopsia.

Non è ancora chiaro cosa sia accaduto, ma quel che è certo è che, nel momento in cui Simona Cinà è caduta in piscina, erano presenti almeno una trentina di persone. Si ipotizza un malore, ma la dinamica resta incerta.

Ai microfoni di Morning News, Roberta Cinà ha dichiarato che lei e la sua famiglia non intendono puntare il dito contro nessuno, ma desiderano soltanto conoscere la verità.

I sospetti della sorella Roberta: "Tutto troppo pulito"

Secondo quanto raccontato dalla giovane, quando lei e i genitori sono arrivati presso la villa con piscina dove è morta Simona Cinà, "la situazione era particolare".

"Non siamo stati chiamati. La mamma alle 4.54 ha chiamato Simona perché non si faceva sentire, ha risposto un ragazzo dicendo di andare immediatamente in villa perché non stava bene", ha spiegato Roberta, aggiungendo che, al loro arrivo, i Carabinieri avrebbero tentato di impedire l’ingresso per evitare che vedessero il corpo.

La giovane ha raccontato poi che, una volta entrati, lei e i genitori hanno visto il corpo di Simona: "Abbiamo trovato il corpo di mia sorella vicino alla piscina, coperto da un telo. Tutti i presenti erano seduti vicino alla piscina e nessuno diceva niente".

Roberta Cinà non esclude che la sorella possa aver avuto un malore, ma sostiene che ci siano diversi elementi che non tornano.

"La villa era troppo pulita, non c’era neanche la torta o i piatti, e i bagni erano troppo puliti".

I dubbi sull’annegamento e la mancanza di testimoni

Tra gli aspetti ancora da chiarire c’è anche quello del presunto annegamento.

"Non crediamo sia annegata, era sportiva, era abituata a stare in mare perché faceva surf, la piscina era piccola e illuminata. Se fosse caduta, qualcuno se ne sarebbe accorto. Forse hanno fatto finta di non accorgersene a questo punto", ha affermato Roberta.

"La consolle era di fianco alla piscina, così come il bagno, così come il banco dove si beveva: era tutto troppo vicino per non accorgersi che una ragazza era caduta in piscina".

Inoltre, come ribadito più volte da Roberta, quasi nessuno dei presenti ha voluto parlare con la famiglia della vittima.

"Nessuno ci ha fatto le condoglianze, tutti sembravano non conoscerla e non interessarsi di lei".

Un altro elemento che solleva interrogativi è l’assenza di testimonianze video della festa: la maggior parte dei filmati pubblicati sui social è stata rimossa.

Infine, la famiglia Cinà è assalita da un ulteriore dubbio.

"Ci siamo chiesti se girasse qualcos’altro oltre all’alcool", ha dichiarato Roberta. Alla domanda se lei e i genitori sospettino che qualcuno possa aver somministrato di nascosto droghe a Simona, la sorella ha risposto: "Intenzionalmente non avrebbe assunto nulla, aveva paura di queste cose".

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