Sentenza storica in Brasile riconosce il diritto al genere neutro, si può rettificare l'atto di nascita
La Corte Suprema di Giustizia in Brasile ha emesso una sentenza che consente di riconoscere il genere neutro e rettificare l'atto di nascita
Una sentenza storica in Brasile riconosce ufficialmente il genere neutro di una persona sul suo certificato di nascita e consente di “rettificare” quello annotato originalmente. È quanto ha deciso la Corte Suprema di Giustizia.
La sentenza sul genere neutro
Il Tribunale, si legge nella sentenza, ha stabilito che “sebbene non ci sia una legislazione specifica sull’argomento, non c’è motivo legale per distinguere tra persone transgender binarie – che hanno già il diritto di cambiare la propria registrazione civile, da maschile a femminile o viceversa – e persone non binarie, e l’identità percepita dall’individuo deve prevalere nella registrazione”.
In Brasile non esiste una legge specifica che riconosca la neutralità di genere nei registri civili.
Fonte foto: ANSA
Spiaggia a Rio De Janeiro
La Corte Suprema di Giustizia ha però interpretato il diritto all’identità di genere come garanzia della dignità umana, seguendo i precedenti della Corte Suprema Federale (Stf) sul “diritto alla felicità e all’identità percepita”.
Il caso che ha portato alla sentenza
Il caso che ha portato alla sentenza storica riguarda una persona che inizialmente aveva chiesto di essere identificata come uomo nei documenti ufficiali.
Dopo aver iniziato una terapia ormonale sostitutiva aveva prima chiesto di cambiare il genere in maschile, poi se ne era pentita, presentando un ricorso al tribunale e chiedendo documenti gender neutral.
La sentenza è considerata dalla comunità Lgbtq come “un passo storico” nel riconoscimento delle identità non binarie in Brasile.
Il commento della giuria
Il ricorso è stato accolto all’unanimità da tutti i giudici del collegio.
Una di loro, Nancy Andrighi ha spiegato che “quest’essere umano deve soffrire moltissimo. Si è sottoposto a un intervento chirurgico, ha assunto ormoni, è diventato ciò che pensava gli sarebbe stato bene per poi rendersi conto che non era così”.
