Tutte le curiosità sul Conclave, dalla possibile elezione di chi non è cardinale al Papa eletto tre volte

Il prossimo Papa, in teoria, potrebbe anche non essere attualmente un cardinale: tutte le curiosità sul Conclave svelate da Osvaldo Baldacci nel suo libro

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Il Conclave in corso a Roma per l’elezione del successore di Papa Francesco è “il più grande della storia”. Inoltre, non è vero che chi verrà dopo di lui sarà il 267° Pontefice. Ma le curiosità dietro i cardinali chiamati a votare non finiscono qui. A Virgilio Notizie ne ha svelata qualcuna Osvaldo Baldacci, autore del libro A ogni morte di Papa, edito da Odoya.

Francesco è stato il 266° Papa, ma i Papi non sono stati 266

Baldacci, nel suo libro, spiega perché Francesco è stato il 266° Papa, ma anche che i Papi non sono stati 266.

I motivi sono diversi, ma il più eclatante riguarda Benedetto IX, che compare ufficialmente per ben tre volte, tutte e tre riconosciute come valide e registrate separatamente.

Si può essere eletti anche senza essere cardinali

Baldacci aggiunge poi che anche chi non è un cardinale può essere – in teoria – eletto Papa: basta che sia un uomo, cristiano, battezzato e celibe. Verrebbe ordinato vescovo sul momento.

Il precedente più illustre? San Pietro, nominato da Gesù, è stato il primo Papa: solo alcuni anni dopo divenne vescovo di Roma.

Inoltre, il nome d’arte di un Papa è una tradizione che va avanti dal 996: non è una pratica che c’è stata da sempre.

L’intervista a Osvaldo Baldacci

Che Conclave è quello che è in corso?

“È un Conclave insolito, perché è il più grande della storia. Nei secoli passati i Conclavi sono stati fatti anche da una manciata di cardinali, una decina. Qui siamo a 133, e da ogni angolo del mondo. Fino all’inizio del ‘900 gli americani non facevano in tempo ad arrivare per partecipare. Oggi i porporati arrivano da 71 paesi: dalla Mongolia, dall’Australia, da Tonga, nell’Oceano Pacifico – come Soane Patita Paini Mafi. Il Conclave del 2005, quello che ha eletto Benedetto XVI, allora Joseph Ratzinger, ha visto la partecipazione di 115 cardinali elettori, così quello del 2013 che ha eletto Bergoglio. Fino a questo momento c’era il limite a 120 partecipanti che veniva da Paolo VI: è stata fatta quindi un’eccezione per allargare. Papa Francesco aveva infatti creato nuovi cardinali negli ultimi concistori, portando il totale a 137”.

Un’altra curiosità?

“Sicuramente la mediaticità, superiore a quella di qualsiasi altro Conclave precedente. Anche l’elezione di 12 anni fa è stata comunque qualcosa di diverso. E il segreto che invece continua a rimanere: l’extra omnes, il voto senza alcun contatto con il mondo esterno. Il segreto c’è ed è voluto: è per protezione, non per nascondersi. È per sottrarsi all’influenza, non per fare accordi sotto banco. Curioso, in un mondo di social: il contrasto tra quello che succede davanti agli affreschi di Michelangelo e quello che accade sui nostri schermi”.

Nel tuo libro, A ogni morte di Papa. Il Conclave. La scelta del nome. Le curiosità, racconti storie poco note e dettagli di questo momento che desta tanta curiosità ancora oggi.  

“Di curiosità ce ne sono tante. Un esempio poco noto è il fatto che, in teoria, può essere eletto come Papa qualunque maschio celibe purché sia battezzato. Non necessariamente un cardinale”.

Donald Trump in ogni caso non può, con buona pace dei suoi autoritratti vestito da Papa realizzati con intelligenza artificiale. È sposato. 

“È sposato, sì. Anche più di una volta. Quindi direi di no, è fuori dai giochi. (sorride, ndr)”.

Però verrà eletto un cardinale, alla fine. 

“Sì, ed è ovvio: serve l’esperienza. E poi c’è un’altra curiosità che mi piace ricordare: il prossimo Papa risulterà il 267esimo. In realtà non lo è”.

Perché? 

“Perché in elenco, per esempio, c’è un pontefice che è stato tale tre volte: Benedetto IX. Nel caos del Medioevo, una volta l’hanno cacciato, una volta ha venduto il papato allo zio con contratto stipulato e firmato, poi ha cambiato idea ed è tornato. La Chiesa è la prima che forse farebbe anche a meno di ricordare alcuni pontefici, ma li riconosce in modo storico e formale. E quindi Benedetto IX è in elenco per tre volte, tra ufficiali rinunce e riprese del potere. E ancora: il Conclave è qualcosa a cui siamo abituati, ma in verità è giovane ed è un istituto che si aggiorna continuamente. Non è sempre stato così: il Papa prima veniva eletto in tanti altri modi. Tra gli altri quello dell’acclamazione: il popolo di Roma, che acclamava il vescovo. Altre volte un Papa ha designato il suo successore”.

Come è nata questa tua passione per le storie papali? 

“C’è sempre stata, in realtà: amo la storia e la divulgazione, in più sono credente. Il libro è arrivato ora ma lavoro su questi temi da decenni”.

Che Papa ti aspetti o auspichi? 

“È qualcosa di difficile da capire, proprio perché c’è molta differenza tra gli elettori. Non dovrà essere il più santo, intelligente, onesto tra i cardinali. Dovrà avere tutte queste qualità ma sapere governare, perché questo dovrà fare. E allo stesso tempo dovrà essere un pastore, dialogare con il mondo, farsi amare e fare amare la Chiesa dalla gente. Dovrà essere e ovviamente sarà anche un Papa nella dottrina cattolica. Questo lo si dice meno. Non ci potrà essere un Papa che dica cose contrarie a quelle sostenute dalla Chiesa, è impossibile. Ogni volta che muore un Papa sembra sempre che tutto ricominci daccapo. Non è così: le riforme di Francesco, in realtà, erano state iniziate da Benedetto XVI e ancora prima da Giovanni Paolo II. Cambia lo stile, certo, ma ci sono cose che vengono da lontano e lontano andranno. Con i tempi della Chiesa e con continuità anche se non sembra tale. Il cattolicesimo è qualcosa di materiale, deve essere incastrato nella vita moderna: non cambiando le cose per come piace oggi, ma rendendole adatte all’oggi. Ratzinger e Bergoglio non potevano essere più diversi come immagine, ma erano molto simili nella dottrina”.

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papa-conclave Fonte foto: ANSA
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