Perché facciamo i sogni? Quando dormiamo, il nostro cervello non solo riposa, ma rielabora i ricordi, le emozioni e le informazioni che ha acquisito durante il giorno: questo processo ci porta a sognare, anche se non sempre, quando ci svegliamo, riusciamo a ricordarci quello che abbiamo sognato o a dargli un senso. Perché facciamo i sogni? La scienza si interroga da tempo sull’utilità dei sogni e, secondo una delle teorie più recenti ed interessanti, si pensa che sognare serva a superare i traumi che a volte viviamo nella realtà: gli scienziati del Centro per i Disordini del Sonno di Boston, infatti, hanno dimostrato che le storie spesso incredibili che viviamo nei nostri sogni sono legate a delle forti emozioni. Più passa il tempo, però, più la memoria di alcuni eventi che ci hanno colpito o sconvolto si mescola con altri ricordi e questo ci aiuta ad alleggerire il peso che un evento traumatico o molto coinvolgente ha nella nostra mente: è un po’ come se continuassimo a diluire una vernice, annacquandola finchè non diventa più chiara e trasparente. Il padre della psicanalisi Sigmund Freud, invece, aveva elaborato una teoria secondo la quale i sogni sono una rappresentazione di desideri e istinti che, normalmente, reprimiamo nella vita di tutti i giorni, perché considerati sbagliati o esagerati dalla società civile. Spesso, però, l’uomo ha tratto ispirazione da ciò che ha involontariamente immaginato mentre dormiva e molte invenzioni geniali o capolavori artistici, sono stati elaborati proprio prendendo ispirazione dai sogni. Oggi hai imparato perché facciamo i sogni!