È un’abitudine scolastica che ha resistito a lungo: scrivere sulle pagelle «sex» al posto del «sei», voto appena sufficiente. Ma a cosa si deve questo curioso utilizzo? Nulla di sconveniente o che abbia a che vedere con il sesso: “sex”, infatti, è il corrispettivo di “sei” in latino. Come ha raccontato in un’intervista il professore e scrittore Domenico Starnone, sulle pagelle – chiamate anche “schede di valutazione” riepiloganti i risultati scolastici degli allievi delle scuole primarie e secondarie italiane – si era soliti usare il latino “sex” al posto dell’italiano “sei”, per via del pregiudizio che la scuola aveva nei confronti degli studenti più furbetti. Gli insegnanti, infatti, si volevano cautelare contro trasformazioni truffaldine della “i” del sei in “t”, a cui aggiungere un’altra “t” e una “e”, fino a trasformare la sufficienza in un discreto sette. Nata agli inizi del novecento per la scuola elementare, la pagella scolastica cartacea è andata definitivamente in soffitta nell’anno scolastico 2013/2014. Tutte le scuole di ogni ordine e grado hanno iniziato a redigere infatti quella in formato elettronico. Ciononostante, sfogliare le nostre vecchie pagelle di carta è un po’ come tornare bambini. In fondo chi non ricorda i brividi e l’emozione provati il giorno della consegna?