Le maestre vi hanno mai chiesto di entrare o uscire da scuola, o di raggiungere la palestra per l’educazione fisica, in modo particolarmente ordinato? E’ possibile che, in quel caso, vi abbiano detto di disporvi uno dietro l’altro, camminando in “fila indiana”!
Perché si dice “in fila indiana”?
Come sapete, Cristoforo Colombo scoprì l’America mentre cercava di arrivare, con un percorso alternativo via mare, alle Indie: per questo motivo, gli indigeni del nuovo continente vennero chiamati anche Indiani.
I guerrieri pellerossa, per non far capire ai nemici in quanti erano esattamente, camminavano uno dietro l’altro, in modo che ognuno di loro ricalcasse le impronte lasciate dal compagno che lo precedeva: i conquistatori europei, quindi, dopo aver notato questa tecnica di battaglia ed esserne, in alcuni casi, stati vittime, iniziarono a definirla proprio “fila indiana”.
L’idea indiana copiata dai francesi
Questo metodo veniva utilizzato anche per le battute di caccia, perché permetteva di muoversi in modo più silenzioso attraverso le foreste, senza farsi notare troppo dalla selvaggina.
I primi ad utilizzare l’espressione “in fila indiana” furono i francesi, che li combatterono in Nord America, ma il modo di dire si diffuse poi, con lo stesso significato, in tutta Europa.