La sigla ABS, deriva dall’inglese Antilock Braking System ed è utilizzata per indicare il primo sistema in grado di evitare il blocco delle ruote dei veicoli durante una frenata consentendone la guidabilità. Progettato dall’azienda britannica Dunlop, quando la Divisione Aviazione cercava una soluzione.
Voleva diminuire lo spazio di arresto degli aerei in modo che durante l’atterraggio le ruote si consumassero meno. La prima volta che viene applicato ad un’autovettura, dopo gli studi condotti dalla Bosh, è nel 1978 con la Mercedes, per il modello Classe S. Il primo veicolo italiano dotato dell’abs è stato la Lancia Thema nel 1984.
Successivamente è stato perfezionato, reso molto più leggero e meno costoso tanto da essere presente oggi su tutti i veicoli, anche moto e scooter. Dal 2004 è di serie in tutte le vetture commercializzate in Europa. Una norma nata da un accordo tra le case di produzione automobilistiche e l’ACEA, Associazione Costruttori Europei di Auto per garantire sicurezza agli automobilisti.
È bene ricordare che l’abs permette di frenare e contemporaneamente sterzare, ad esempio in caso di emergenza per evitare un ostacolo. Garantisce la totale incolumità del guidatore e dei passeggeri, evitando soprattutto un consumo degli pneumatici. Non arrestandosi all’improvviso hanno un margine di tempo per stabilire un contatto con il terreno. Data l’importanza di questo sistema è opportuno controllare che sia sempre funzionante.
Controllare sempre che la spia, che spesso le case automobilistiche inseriscono nel quadro principale, non sia accesa durante la guida. In tal caso, un probabile mal funzionamento del sistema di anti bloccaggio non vi consentirà di avere una frenata regolare ma bensì improvvisa e pericolosa. Prestate quindi molta attenzione se per esempio avete in programma un lungo viaggio da percorrere in auto.
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