Less is more. Non nei contenuti, bensì nelle dimensioni, perfette per affrontare il traffico cittadino nel massimo della disinvoltura. A fine 2018 Mercedes svelava la nuova Classe A berlina, presentandola come la soluzione definitiva in uno scenario “urban”. A quattro porte, con un passo di 2.729 mm, annoverava tecnologie di ultimo grido, capaci di far balzare dalla sedia gli amanti dell’hi-tech.
Già introdotte nelle sorelle di classe maggiore, miravano a offrire la migliore esperienza possibile una volta varcata la soglia d’ingresso. Inoltre, i motori, moderni ed efficienti, andavano incontro ai gusti della clientela e il coefficiente Cx di soli 0,22 completava il quadro. Ne traevano beneficio sia i consumi sia l’autonomia, entrambi aspetti cruciali nell’acquisto di una quattro ruote, soprattutto se rivolta a un pubblico generalista, in possesso di disponibilità economiche limitate.
Indice
Focus sulla funzionalità
Al Salone dell’Automobile di Parigi 2018, in scena dal 4 al 14 ottobre, la compagnia presentava la nuova Classe A Berlina chiamata in Germania “Baby Benz”. La première seguiva di qualche mese quella variante “Long”, riservata al mercato cinese. Lunga 4.549 mm, larga 1.796, alta 1.446 mm e con un passo di 2.729 mm, l’esemplare metteva la funzionalità in cima alle priorità.
A tal riguardo, il generoso spazio concesso ai passeggeri posteriori (944 mm) rendeva il veicolo il numero uno del segmento. Il bagagliaio di 420 litri offriva un’apertura molto ampia, pari a 950 mm in larghezza. In termini estetici, si ispirava al linguaggio stilistico della limpida sensualità. Ne erano la prova le superfici nette e pulite, la riduzione delle linee e la precisione delle giunzioni.
Le proporzioni, compatte e sportive, venivano esaltate da sbalzi anteriori e posteriori contenuti. Un cofano allungato e muscoloso caratterizzava il frontale, che conferiva un aspetto deciso e determinato. I fari anteriori presentavano tratti innovativi, con luci diurne a LED a forma di fiaccola ed elementi cromati valorizzanti le idee. La griglia, a forma trapezoidale, vanta una struttura a nido d’ape e una lamella cromata, attraversante l’intera zona anteriore, sfoggio di eleganza.
Linee tese e muscolose contraddistinguevano le fiancate, sviluppate in modo fluido. I passaruota pronunciati ospitavano cerchi in lega di grandi dimensioni, proposti in differenti design e finiture. Nelle portiere si integravano alla perfezione gli specchietti retrovisori esterni, forti di un eccellente design aerodinamico. Passando lo sguardo al “lato B”, un lunotto inclinato e un cofano bagagliaio corto e muscoloso suscitavano immediato interesse. I fari posteriori sdoppiati avevano una grafica a LED, richiamante quella dei fari anteriori. Il diffusore e i terminali di scarico cromati valorizzavano il lato sportivo della vettura.
Abitacolo rivoltato come un calzino
L’abitacolo della Classe A era rivisto da cima a fondo. In modo armonioso l’ambiente coniugava estetica e tecnologia. Le linee pulite e avvolgenti della plancia davano come l’impressione che fluttuasse, per un’atmosfera di leggerezza e modernità. Sospeso su di essa, l’ampio display centrale era il vero protagonista: un concentrato di tecnologia che consentiva di controllare ogni funzione, in maniera intuitiva e personalizzata.
Configurabile in una pluralità di colori, l’illuminazione avvolgeva l’abitacolo, così da creare atmosfere uniche e suggestive. Ciascun dettaglio, dalle bocchette di aerazione (richiamanti il mondo dell’aviazione) ai materiali pregiati, si traducevano in un’esperienza esclusiva e raffinata. La sensazione di spazio stupiva, grazie all’ottimizzazione degli spazi interni e all’ampio uso di superfici morbide al tatto. Dalla Classe S derivavano gli efficienti sistemi di assistenza alla guida.
Grazie all’Intelligent Drive, l’auto diventava una specie di co-pilota, pronta ad anticipare le situazioni di pericolo e intervenire. Ad esempio, su un’autostrada trafficata, il Distronic attivo sapeva regolare automaticamente la velocità, così da mantenere una distanza di sicurezza dal mezzo che lo precedeva. Se un pedone attraversava all’improvviso la strada, il sistema di frenata di emergenza attiva interviene subito, evitando la collisione.
In caso di distrazioni, il mantenitore attivo della corsia riportava senza brusche virate nella traiettoria. Inoltre, il “cervello elettronico” era in grado di anticipare le curve, di adattare la velocità ai limiti imposti e di assistere nelle manovre di cambio corsia. Integrato alla navigazione e alla mappatura precisa della strada, il centro nevralgico offriva degli standard eccellenti. Dei dettagli oggi forse dati per scontati, ma che non lo erano affatto allora, specie in una citycar.
In più era stato aggiunto un rivoluzionario sistema di infotainment MBUX (Mercedes-Benz User eXperience). Basata sull’intelligenza artificiale, apprendeva le preferenze e si adattava allo stile al volante del conducente, per un’esperienza intuitiva e “cucita addosso”. Il cuore era un ampio display ad alta risoluzione, che consentiva di controllare ciascuna funzione del mezzo con un semplice tocco o comandi vocali naturali. Bastava dire “Hey Mercedes” seguito dal comando e il sistema avrebbe eseguito la richiesta all’istante.
L’AI di MBUX dava modo di personalizzare l’interfaccia, con la scelta dei colori, l’organizzazione delle app preferite e la creazione di scorciatoie ad hoc per le funzioni usate più spesso. MBUX forniva pure informazioni sul traffico, sul meteo e sui punti di interesse. Collegabile tramite Apple CarPlay o Android Auto, rappresentava un ecosistema evoluto. In modalità wireless permetteva di scaricare e installare degli aggiornamenti, senza recarsi in officina. Mercedes me dava l’accesso a una vasta gamma di servizi connessi, tra cui la chiamata d’emergenza, la localizzazione della macchina e la pianificazione del percorso.
Motori, trazione e prezzi
La Mercedes Classe A 35 AMG 4Matic prevedeva un motore 2.0 turbo benzina twin scroll a 4 cilindri che sviluppa oltre 150 CV di potenza per litro di cilindrata (306 CV in tutto) e 400 Nm di coppia motrice massima. Si trattava dell’ennesimo capitolo della serie, nata nel 1997, e che fino ad allora venduto nel mondo oltre sei milioni di esemplari. La Classe A ampliava la gamma delle compatte Mercedes attraverso una nuova tre volumi a quattro porte con le proporzioni di una berlina sportiva.
Chiamata Baby Benz perché piccola e scattante, aveva una migliore dinamica di marcia rispetto alle precedenti versioni. La fibra di carbonio era stata utilizzata per il telaio, la scocca e la carrozzeria, mentre la trazione integrale assicurava l’assetto sportivo della vettura. Dunque, sebbene le affollate vie urbane costituissero ‘l’habitat naturale’, riusciva altresì a destreggiarsi abbastanza nello sterrato, entro, ça va sans dire, certi limiti. Le gite fuori porta era meglio lasciarle a SUV, crossover e fuoristrada.
“Dopo la fortunata partenza di Classe A, Mercedes-Benz continua a lanciare, uno dopo l’altro, i modelli della nuova gamma di compatte. In risposta alle richieste di molti Clienti proponiamo oggi, per la prima volta, anche la versione a tre volumi”, dichiarava alla première Britta Seeger, membro del Consiglio Direttivo di Daimler, responsabile Vendite di Mercedes-Benz Cars. “Per chi desidera una berlina compatta e sportiva a tre volumi, adesso esiste una nuova e interessante alternativa. In questo modo Mercedes-Benz conquisterà nuovi Clienti in tutto il mondo“. Il prezzo di partenza sul mercato italiano era di 29.900 euro, riferito alla versione base, la 180 d. Invece, le proposte di caratura superiore, come la A 200 e la A 2500, costavano rispettivamente 30.029 e 38.690 euro.
La Classe A Berlina è stata prodotta ad Aguascalientes (Messico) e a Rastatt (Germania), ma sviluppata a Sindelfingen (Germania). Dei modelli che permettevano alla Casa di Stoccarda di rinnovare la sua immagine fin dalle prime apparizioni, considerando anche il grande seguito riscosso fuori dai confini europei. Nel 2017 tra chi ha acquistato una compatta Mercedes-Benz negli Stati Uniti, quasi uno su due guidava prima una vettura della concorrenza. Un chiaro segnale del successo riscosso.
Le caratteristiche fondamentali hanno trovato conferma col restyling nel 2023, proiettato a conferire un taglio più sportivo, con il cofano proteso in avanti e la griglia del frontale ridisegnata. Ma soprattutto la gamma motori è cresciuta, ora comprensiva di unità mild e plug-in hybrid. Delle soluzioni in linea con l’epoca attualmente vissuta, dove la transizione ecologica monopolizza le discussioni nelle ‘tavole rotonde’ di settore. Per quanto la Stella di Stoccarda titubi sulla totale elettrificazione, ha comunque compiuto dei grossi investimenti.
La messa in produzione della Classe A andrà avanti fino ad almeno 2026: parole e musica di Ola Kallenius, amministratore delegato di Mercedes-Benz, nei primi mesi del 2024, dopo che certe voci avevano allarmato gli appassionati. E poi? Ogni ipotesi è valida, dato il minor margine di profitto garantito dalle auto di piccola taglia, frenate dagli elevati costi di fabbricazione. Gli stringenti vincoli sulle emissioni imposte dall’Unione Europea, e le tecnologie obbligatorie da introdurre, saranno dei temi da affrontare pure negli anni a venire.