È finita nel caos, come ogni anno, la lunga settimana di vacanza cinese che ha unito la Festa Nazionale alla Festa di Metà Autunno. Otto giorni di spostamenti in massa, con quasi novecento milioni di viaggi interni registrati nel Paese, secondo i dati ufficiali diffusi dal Ministero della Cultura e del Turismo. Ma la cifra, per quanto impressionante, non dice tutto. Le immagini più forti arrivano dal casello di Wuzhuang, in Anhui, dove le 36 corsie di pedaggio non sono bastate a reggere l’ondata del rientro, e tutto si è bloccato molto prima dell’ingresso, con code che si perdevano all’orizzonte e vetture che procedevano a passo d’uomo, quando si muovevano.
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Ore di fila per rientrare dopo le vacanze
Le immagini, riprese da droni, ritraggono un’enorme massa veicolare in attesa per ore, lungo una distesa di luci rosse accese. Mentre i bambini scendono per sgranchirsi le gambe, gli adulti camminano sull’asfalto per controllare l’avanzamento, accompagnati da un inconfondibile rumore in sottofondo di clacson e motori. Il traffico era talmente denso che la Polizia stradale ha ordinato di aprire ogni corsia possibile, peccato che sia servito a poco. Sotto la pressione di auto e dei mezzi pesanti lungo le corsie laterali, oltre che dei pullman a loro volta immobili, il casello di Wuzhuang ha ceduto, togliendo ogni margine, nonostante sia stato pensato per gestire milioni di passaggi.
Secondo quanto riportato da diverse testate cinesi e internazionali, nella giornata peggiore si stima che oltre 120.000 veicoli siano transitati o abbiano cercato di farlo attraverso quel singolo snodo. E, come se ciò non fosse stato abbastanza, condizioni meteo instabili e piccoli tamponamenti hanno ulteriormente agito da zavorra. Wuzhuang, punto di collegamento tra l’area di Chuzhou e quella di Nanjing, è avvezza a certe scene, sebbene però quest’anno la combinazione di festività prolungata, rientri simultanei e turismo interno ai massimi da anni ha portato la situazione al collasso.
Oltre 888 milioni di viaggi in pochi giorni
Nel resto del Paese, il traffico non è andato meglio. Del resto, i numeri ufficiali riferiscono di 888 milioni di viaggi interni durante la settimana di vacanza, in aumento rispetto all’anno precedente. A questa mobilità va aggiunta una spesa turistica complessiva di oltre 800 miliardi di yuan, segnale di un ritorno massiccio alla circolazione post-Covid, con milioni di cinesi che hanno approfittato della pausa per andare a visitare parenti o semplicemente sfuggire alla congestione delle grandi città.
Ma se il flusso in uscita è stato distribuito in più giorni, quello in entrata si è concentrato nelle stesse ore. Il risultato, prevedibile, è stato un gigantesco ingorgo, in particolare nei tratti autostradali tra province contigue. Il caso di Wuzhuang è diventato simbolico tanto per le dimensioni del blocco quanto per la visibilità delle immagini diffuse, che hanno acceso una discussione sui limiti della rete viaria e sulla mancanza di alternative concrete in un Paese che continua a incentivare la mobilità interna, investendo su progetti ambiziosi come il Huajiang Grand Canyon Bridge. Anche se le autorità locali non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle ore di attesa medie, testimoni lamentano oltre cinque ore di fermo prima di raggiungere il casello, con tratti percorsi in prima marcia per centinaia di metri.