Dramma sfiorato a Nardò, in provincia di Lecce, dove un ragazzo di 20 anni, originario di Gallipoli, è rimasto coinvolto in un’esplosione all’interno della sua Fiat Panda a metano. L’incidente è avvenuto domenica 13 ottobre, intorno alle ore 22, in via Petrone Giannone. Ignaro di una fuoriuscita di gas nell’abitacolo, il ragazzo ha acceso una sigaretta, provocando la spaventosa reazione.
Indice
Le condizioni del ragazzo
Sebbene di bassa entità, il conducente ha riportato delle ustioni di secondo grado al volto e al cuoio capelluto. Provvidenziale l’intervento di Vigili del Fuoco, operatori del 118 e Carabinieri, che, rispondendo subito alla richiesta di aiuto, hanno contenuto i danni. Nei prossimi giorni le autorità eseguiranno gli opportuni accertamenti: stando all’ipotesi principale, il gas fuoriuscito avrebbe saturato l’abitacolo.
Con urgenza il personale sanitario ha trasportato il ventenne presso il Centro Grandi Ustioni dell’Ospedale Perrino di Brindisi, dove rimane ricoverato in prognosi riservata. Il personale sanitario monitora gli sviluppi, e non ne esclude una completa ripresa, purché riceva delle cure adeguate. Seppur di secondo grado, le ustioni richiedono, infatti, dei trattamenti specifici.
Nell’arco dei prossimi giorni i periti svolgeranno delle analisi approfondite sul sistema di alimentazione a gas metano del veicolo. Ciò consentirà di stabilire senza ombra di dubbio il vero fattore scatenante. Nella fattispecie, occorre stabilire se sia dipeso da un difetto tecnico o da una cattiva manutenzione della Fiat Panda.
La sicurezza delle auto a metano
L’incidente di Nardò riporta in primo piano il tema della sicurezza. Benché rappresentino giusto una minima parte del parco circolante in Italia, gli esemplari a metano hanno un pubblico abbastanza affezionato, rispondendo in maniera ottimale alla necessità di contrastare il cambiamento climatico. In un’epoca caratterizzata dalla transizione ecologica, la ridotta emissione di anidride carbonica attrae gli ecologisti, purché avvenga una regolare e attenta opera di manutenzione per garantire l’incolumità di conducenti e passeggeri.
Se ben gestito, il sistema è estremamente affidabile. Tuttavia, come ogni componente meccanico è soggetto a usura e guasti, soprattutto in assenza della dovuta manutenzione o di violazione dei protocolli di sicurezza. Eventuali perdite rischiano di risultare pericolose, poiché, se accumulato in spazi chiusi, il gas metano può creare una miscela esplosiva in presenza di una fonte di accensione.
Quanto accaduto a Nardò ne costituisce un concreto esempio. È bastato accendere una sigaretta a determinare il fenomeno. Per scongiurare situazioni simili, si raccomanda ai proprietari di veicoli a metano di eseguire in maniera regolare dei controlli sull’impianto di alimentazione. Le bombole vanno revisionate periodicamente, in conformità alle disposizioni della legge. Bisogna altresì ispezionare le valvole, i tubi e i raccordi trasportanti il gas, così da accertare in via preventiva possibili perdite o segni di deterioramento.
Inoltre, è importante interpellare officine specializzate, abilitate a questo genere di interventi. Affidarsi a tecnici sprovvisti delle opportune qualifiche può compromettere la tenuta del mezzo. Inoltre, è consigliabile prestare attenzione a segnali di malfunzionamento, quali odori insoliti a bordo o difficoltà nell’avviamento del motore. Le autorità invitano a non lasciare mai l’auto parcheggiata in luoghi chiusi come garage senza accertare in via preventiva l’assenza di perdite di gas.