Impossibile assicurare elettriche cinesi: il caso

In Inghilterra è sempre più difficile assicurare auto elettriche cinesi (per alcuni modelli è praticamente impossibile): cosa succede e quali sono le cause

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Alessandra Caraffa

Esperta di automotive

Laureata in filosofia, è SEO Copywriter e Web Editor. Si occupa principalmente di mondi digitali e prospettive future - anche in ambito di motori.

Un’inchiesta della testata britannica Auto Express fa luce su un problema inatteso legato al boom di auto elettriche cinesi in Europa: l’ultima linea difensiva di fronte alla tanto temuta “invasione” di BEV cinesi sarebbero non tanto i Governi o i costruttori del Vecchio Continente, quanto le compagnie assicurative.

In Inghilterra, si legge nell’analisi di Chris Rosamond, alcune auto elettriche cinesi sono praticamente impossibili da assicurare. Chi decide di acquistare una BYD Seal, per esempio, troverà pochissime compagnie disposte ad assicurare il veicolo. E alla base di questo fenomeno ci sarebbero dei motivi strutturali.

Elettriche cinesi impossibili da assicurare in Inghilterra

Chi ha acquistato un’auto elettrica cinese pensando di assicurarla con una compagnia inglese si è probabilmente trovato di fronte a una circostanza quantomeno inattesa. Come riporta l’inchiesta di Auto Express, le assicurazioni inglesi non sono affatto ben disposte verso i nuovi marchi BEV cinesi: “Alcune auto elettriche sono quasi impossibili da assicurare”, si legge nell’articolo, “mentre altre sono molto più costose di quanto dovrebbero”.

Un esempio su tutti è quello della BYD Seal, elegante berlina da 570 km di autonomia: ci sono pochissime compagnie assicurative disposte a sottoscrivere una polizza per questo modello. La Casa cinese ne è al corrente, e ha dichiarato di lavorare su una “soluzione a lungo termine”.

Ma perché gli assicuratori inglesi rifiutano di assicurare le BEV cinesi? Secondo Ben Townsend, responsabile del settore automobilistico presso la Thatcham Research, il problema non sono le auto cinesi, che definisce buoni prodotti, quanto una mancanza di coordinamento tra costruttori cinesi e riparatori d’Oltremanica.

Il problema è che mancano i ricambi, ma c’è dell’altro

Come spiega Martyn Rowley, direttore esecutivo della National Body Repair Association, per alcuni modelli cinesi non esistono praticamente pezzi di ricambio.

Quando un riparatore si trova davanti una GWM Ora 03 (un tempo conosciuta come Funky Cat), per esempio, sa già che i pezzi di ricambio saranno impossibili da trovare. “Abbiamo riparatori che hanno liquidato quell’auto per motivi davvero stupidi”, spiega Rowley, “per qualcosa che sarebbe passato in carrozzeria se si fosse trattato di una Ford o di una Vauxhall”. Anche in questo caso l’azienda è al corrente della situazione, e sta lavorando a migliorare la distribuzione delle parti di ricambio in Europa.

Oltre alla questione dei pezzi mancanti, c’è il problema della scarsità di informazioni su come effettuare le riparazioni (che per Legge vanno eseguite in conformità con gli standard approvati dal costruttore). Per molti modelli cinesi, spiega Rowley, queste specifiche potrebbero semplicemente non esistere.

Le auto cinesi non sono le uniche a soffrire di fronte ai rincari delle Rc Auto: secondo un rapporto dell’inizio dell’anno, le Rc Auto per i veicoli elettrici sono già molto più costose rispetto a quelle delle auto con motore endotermico, con alcuni particolari picchi di prezzo destinati ai proprietari di vetture Tesla.

Un report inglese più recente ha evidenziato un’altra problematica taciuta: molto spesso gli assicuratori liquidano le auto dei principali produttori occidentali a causa di minimi problemi alle batterie. È per questo motivo che sottoscrivere una polizza per un EV può costare fino al 27% in più, soprattutto in modelli in cui le batterie sono strutturali. A prescindere dal fatto che siano cinesi.