Le auto connesse cinesi sono un pericolo: indagine negli USA

Il Governo americano indagherà sui rischi legati alle auto connesse prodotte in Cina che potrebbero raccogliere dati sensibili degli utenti e delle infrastrutture

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Davide Raia

Esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

Le auto cinesi fanno paura anche agli americani e, in particolare, al Presidente Biden che ha ordinato l’avvio di un’indagine sui rischi per la sicurezza nazionale legati alla diffusione di auto realizzate in Cina. A portare avanti l’indagine sarà il dipartimento del Commercio. Tutto ruota intorno all’utilizzo alle auto connesse, uno dei principali trend del mercato delle quattro ruote, anche oltreoceano.

Questa particolare tipologia di vetture, secondo il Governo americano, potrebbe raccogliere dati sensibili, sia degli utenti americani che delle infrastrutture, per poi inviarli in Cina. L’indagine potrebbe essere solo un primo passo di un piano più articolato con cui l’amministrazione Biden proverà ad arginare la diffusione delle auto cinesi negli USA.

Smartphone su ruote

Senza troppi giri di parole, la Segretaria al Commercio, Gina Raimondo, ha chiarito la posizione del Governo americano sulle auto connesse, definendole come “smartphone su ruote” ed evidenziando i rischi per la sicurezza nazionale che queste vetture prodotte in Cina potrebbero comportare. Il Governo americano è preoccupato dall’elevata mole di dati raccolti dalle auto connesse durante il loro funzionamento.

Queste vetture potrebbero, infatti, raccogliere dati sensibili di cittadini e infrastrutture, sfruttando telecamere e sensori installati a bordo, per poi inviarli in Cina. Da notare che l’indagine prenderà in considerazione anche i veicoli autonomi che, secondo la Casa Bianca, potrebbero “essere pilotati o disattivati a distanza”. 

Al momento, in ogni caso, l’indagine è in una fase iniziale in cui è prevista soltanto una raccolta di informazioni, sia dai produttori che da qualsiasi altre fonte possa fornire dati utili. Successivamente, il Governo potrebbe iniziare a prendere dei provvedimenti per contrastare la diffusione delle auto cinesi e, soprattutto, proteggere il mercato interno.

Sarà necessario, in ogni caso, attendere ancora qualche settimana o, più probabilmente, qualche mese per avere le idee più chiare. Di certo, gli USA non tralasceranno alcun dettaglio nel corso della loro indagine. Nel frattempo, però, l’industria automotive cinese non si ferma e continua a rafforzare la sua presenza nel settore delle auto connesse oltre che nel settore delle auto elettriche.

Poche settimane fa, anche Elon Musk aveva lanciato un’allarme in merito alle auto cinesi. Più di recente, il CEO di Renault, De Meo, ha lanciato la proposta di un’alleanza contro le auto cinesi da parte dei costruttori europei, evidenziando il “problema” rappresentato dai nuovi brand concorrenti in arrivo dalla Cina.

La Cina usa il Messico

Gli USA hanno già adottato contromisure contro le auto prodotte in Cina, con l’impossibilità di accesso agli incentivi per le auto elettriche, ad esempio. Grazie a dazi particolarmente elevati, inoltre, oggi sono poche le auto cinesi che vengono importate negli Stati Uniti. L’industria automotive cinese, sempre alla ricerca di nuovi mercati per crescere, potrebbe, però, aver trovato la soluzione.

Alcuni produttori, infatti, per eludere i dazi hanno iniziato ad assemblare auto in Messico. Questa strategia potrebbe aprire la strada a una sostanziale crescita del numero di auto cinesi negli USA. L’indagine sulle auto connesse, quindi, potrebbe essere solo uno dei tentativi che il Governo americano metterà in atto per proteggere il settore automotive.