Bologna Città 30: incredibile dietrofront del Mit

Dal 16 gennaio il progetto “Bologna Città 30” sarebbe dovuto entrare in una nuova fase: oggi il Ministero ha deciso di bocciare invece i nuovi limiti

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Alessandra Caraffa

Esperta di automotive

Laureata in filosofia, è SEO Copywriter e Web Editor. Si occupa principalmente di mondi digitali e prospettive future - anche in ambito di motori.

Nuovo aggiornamento che certamente non ci aspettavamo: dopo aver annunciato l’entrata in vigore di Bologna Città 30 a partire dal 16 gennaio, oggi cambia tutto. Come avevamo detto giorni fa, forse mettendo un po’ le mani avanti, “salvo rinvii dell’ultimo minuto la cittadinanza si appresta a lasciare la prima fase del progetto per entrare nel vivo di quello che è stato presentato dall’Amministrazione come un nuovo concetto di città”. A partire da martedì 16 gennaio, gli agenti hanno potuto comminare le prime multe a tutti coloro che non rispettavano la viabilità cittadina, che doveva prevedere un limite di 30 km/h nella maggior parte delle strade (con alcune eccezioni).

I 30 km/h sono diventati la normalità nelle strade bolognesi destinate a un mix di utenti (automobili, motorini, persone a piedi e in bici) e in cui abitazioni, negozi, parchi, scuole e altri spazi cittadini sono costrette a convivere con il traffico. Ma solo per pochissime ore.

È dell’ultimo minuto infatti la notizia che dichiara che il Mit ha deciso di annullare il limite di 30 km/h, ritenendo la scelta assolutamente “non ragionevole”. Secondo il Ministero, “i problemi per i cittadini rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale”, e si dichiara “pronto ad avviare un confronto immediato con l’amministrazione bolognese per verificare soluzioni alternative e prevenire forzature e fughe in avanti che poi rischiano di essere smentite anche dai giudici, come già successo a Milano a proposito dell’obbligo per i mezzi pesanti dei dispositivi per l’angolo cieco”. E quindi, tutto quel che segue (e che doveva essere già attivo a Bologna) per il momento resta bloccato. Restiamo in attesa di sviluppi.

Bologna è ufficialmente la prima grande “Città 30” d’Italia

Approvato dalla Giunta Comunale nel novembre del 2022, il progetto “Bologna Città 30” è in fase di sperimentazione già dalla scorsa estate: nuovi cartelli stradali, bolloni su strada, corsi di guida sicura e campagne informative per i cittadini hanno accompagnato il lancio del grande progetto che punta a fare di Bologna un’apripista per il resto d’Italia.

Diverse grandi città europee hanno già sperimentato con ottimi risultati la riduzione del limite di velocità sulle strade cittadine: una delle prime è stata Parigi, che già nel 2021 è diventata un’unica grande “Zona 30” a misura di pedoni e che oggi si prepara ad imbastire una lotta senza quartiere ai grandi SUV che intasano il centro storico cittadino.

Come si legge sul portale dedicato all’iniziativa Città 30, non si tratta soltanto di abbassare il limite di velocità, ma di rivoluzionare la città, sottraendo un po’ di spazio alle automobili per restituirlo alle persone. Con la nuova viabilità, Bologna si trasforma “per diventare più silenziosa e più spaziosa, per avere strade sicure e curate, nuove aree verdi, piazze pedonali e piste ciclabili, attraversamenti tranquilli per le persone anziane e con disabilità, spazi protetti per i bambini davanti alle scuole”.

Bologna Città 30: le multe e le strade interessate

Le prime sanzioni, che sarebbero dovute scattare il 1° gennaio, potranno essere comminate a partire dal 16 gennaio (nonostante, ricorda ‘Il Resto del Carlino’, molte categorie come taxisti e artigiani chiedano un ulteriore rinvio).

La confusione tra i cittadini è innegabile, anche a causa dei diversi cantieri che complicano la questione della viabilità urbana: sono però comparsi grandi banner azzurri in prossimità delle Zone 30, la cui supervisione sarà affidata agli agenti della Polizia Locale, che hanno il compito di monitorare con la massima attenzione le strade attorno alle scuole.

Gli autovelox, di cui si parla molto sin dagli albori del progetto, saranno installati soltanto nelle strade in cui il limite di velocità resterà fissato a 50 km/h. Se è vero che i 30 km/h stanno per diventare la normalità per gli automobilisti bolognesi, le strade di scorrimento con particolari caratteristiche (elevato numero di corsie, infrastrutture separate per gli utenti più vulnerabili, etc.) manterranno il vecchio limite.

I 30 km/h interessano l’intero centro storico, mentre restano a 50 m/h tutti i viali di circonvallazione, con esclusione del tratta davanti alla Stazione), l’asse Togliatti-Gandhi-Tolmino-Sabotino, via Stalingrado e la direttrice Lenin-Po-Torino-Benedetto Marcello.