La Fiat 500e, l’iconica city car elettrica del Lingotto, è pronta a ripartire, sostenuta dal nuovo programma di incentivi erogati dal Governo italiano. Le immatricolazioni della vettura, dopo un avvio promettente nel 2020, hanno subito una brusca frenata nel 2023, da lì il calo produttivo a 80.000 esemplari contro i prospettati 100.000, e il passaggio da due a un solo turno. Le misure di cassa integrazione attuate hanno reso gli animi ancora più tesi.
Mentre all’infuori dei confini nazionali è andata avanti a riscuotere ottimi numeri, lo stesso non si può dire per quanto riguarda la nostra penisola. L’evidente insofferenza provata dai vertici di Stellantis era stata espressa a pieno da Carlos Tavares. L’amministratore delegato del gruppo, nato nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe, ha riservato delle dure parole nei confronti del Governo, accusandolo di scarsa collaborazione. Qualora gli aiuti per l’acquisto dei veicoli a basse e zero emissioni fossero mancati, allora avrebbe preso in considerazione un disinvestimento dallo Stivale.
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Cambio di direzione
Ne è scaturito un acceso duello verbale a distanza, concluso tra tarallucci e vino. Le ultime dichiarazioni di Tavares sono di distensione totale, felice del generoso pacchetto di sussidi accordato per il 2024. La normativa completa resta da definire (anche se tanto è già noto), ma l’importo sarà parecchio generoso, pari a quasi un miliardo di euro (950 milioni). Secondo il CEO di ciò ne gioverà pure la Fiat 500e; di conseguenza, vengono adesso corrette le stime. Se in precedenza era previsto un dimezzamento, a quota 50.000 unità, i contributi promessi dall’Esecutivo ne rilanciano le velleità.
Con un bonus fino a 6.000 euro per l’acquisto di una full electric, la situazione appare ben più rosea rispetto al passato. Stando alle analisi di Stellantis, il piano avrebbe il potenziale di condurre all’incremento di immatricolazioni delle BEV nel Belpaese. In quel di Mirafiori la Cinquina a batteria nascerà forse insieme alle Leapmotor dal 2026. Ciò consentirebbe di sfruttare in toto il potenziale dell’impianto, nel perseguimento del milione di veicoli realizzati in Italia promesso entro la fine del decennio.
Maserati rimane a Torino
A Torino rimarrà la gamma Maserati. Il calo del mercato cinese ha provocato un impatto negativo sull’azienda di Modena; tuttavia, il conglomerato ribadisce la fiducia sul programma elettrico Folgore. La variante della GranTurismo è già disponibile, quella della GranCabrio, invece, sarà lanciata entro il primo semestre dell’anno in corso. Nel prossimo verrà, dunque, il turno della MC20 Folgore, a cui seguiranno un nuovo large E-UV BEV nel 2027 e la futura generazione della Quattroporte BEV nel 2028.
Inizialmente, la versione di produzione della Quattroporte sarebbe dovuta uscire nel 2022. Poi il rinvio al 2024, dettato dall’emergenza sanitaria e dei cambiamenti apportati da Stellantis ai suoi marchi. Infine, il netto posticipo al 2028. Le ragioni esatte non sono state comunicate ufficialmente dai portavoce, in compenso delle chiavi di lettura appaiono attendibili. La più accreditata riguarda il perfezionamento della tecnologia, con lo sviluppo della batteria e del sistema di propulsione che avrà il dovere di garantire performance e autonomia superiori. Il Tridente non ragiona, infatti, sui volumi di massa, bensì sulla qualità, il suo minimo comun denominatore.