In Europa scoperto per caso una giacimento di idrogeno naturale

Rivoluzione energetica: il gigantesco giacimento di idrogeno bianco in Francia

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Christian Luca Di Benedetto

Esperto di smart mobility

Passione, determinazione e un cuore che batte al ritmo del gioco: un narratore sempre in prima linea. Laureato in Scienze Politiche e appassionato di motori.

Nel cuore della regione francese della Lorena, gli esperti hanno identificato quello che potrebbe essere il più grande giacimento di idrogeno bianco al mondo. Questo ritrovamento fortuito, emerso durante la ricerca di un deposito di metano, ha svelato la presenza di circa 46 milioni di tonnellate di idrogeno naturale. L’idrogeno bianco, diversamente da quello grigio derivato dai combustibili fossili, si origina da processi geologici, rappresentando una fonte di energia pulita e potenzialmente rivoluzionaria.

Lorena: un territorio ricco di risorse naturali

La Lorena, una regione storica per l’estrazione di carbone, nasconde sotto il suo suolo quantità significative di metano. Il laboratorio di Georisorse dell’Università della Lorena e del CNRS ha condotto studi approfonditi, scoprendo tramite una sonda posta a 1200 metri di profondità, elevate percentuali di idrogeno libero. Questa scoperta ha portato gli scienziati a ipotizzare che, raggiungendo i 3000 metri, l’idrogeno potrebbe costituire oltre il 90% del totale.

L’idrogeno bianco si forma attraverso reazioni chimiche tra acqua e minerali ferrosi, risultando in un gas libero, non legato ad altri elementi. Questa tipologia di idrogeno è diversa dall’idrogeno grigio, che deriva principalmente dal metano e comporta l’emissione di anidride carbonica. L’idrogeno bianco offre un’opzione energetica più sostenibile, con un impatto ambientale nettamente inferiore rispetto all’idrogeno grigio o verde, quest’ultimo ottenuto da fonti rinnovabili ma con costi e consumo energetico elevati.

L’idrogeno bianco a livello globale

Questo giacimento in Lorena potrebbe superare la metà della produzione annua mondiale di idrogeno grigio, stimata in circa 80 milioni di tonnellate. Oltre alla Francia, giacimenti simili sono stati identificati in altre regioni europee, negli Stati Uniti e in Australia. Attualmente, l’unico deposito sfruttato è quello di Bourakébougou in Mali, con una produzione annua di 5 tonnellate.

I ricercatori francesi sono ora chiamati a dimostrare l’accuratezza delle loro ipotesi, necessitando di ulteriori esplorazioni e di pozzi che raggiungano i 3000 metri di profondità. La sfida è verificare che l’idrogeno sia distribuito uniformemente e in concentrazioni crescenti con la profondità. Se confermate, queste ipotesi potrebbero indicare la disponibilità di una risorsa energetica in grado di influenzare significativamente la transizione energetica globale.

La scoperta in Lorena ha il potenziale per ridefinire il panorama energetico mondiale. Sebbene l’idrogeno libero sia stato a lungo trascurato, le recenti scoperte indicano che potrebbe essere una risorsa abbondante e facilmente accessibile. Il suo sfruttamento potrebbe avere un impatto decisivo nella transizione verso un futuro energetico più sostenibile e pulito.

L’importanza dell’idrogeno bianco nell’ecosistema energetico

Il deposito scoperto in Lorena non solo rappresenta una risorsa notevole per la Francia, ma potrebbe diventare un punto di riferimento nel settore energetico globale. L’idrogeno bianco, grazie alle sue caratteristiche uniche e alla sua natura rinnovabile, si posiziona come un’alternativa promettente rispetto alle fonti energetiche tradizionali e altre forme di idrogeno meno sostenibili. Il suo ruolo nella transizione energetica assume quindi una rilevanza strategica, offrendo una soluzione energetica che combina sostenibilità ambientale e potenziale industriale.

Con questa scoperta, la Francia si colloca in prima linea nella ricerca di soluzioni innovative per l’energia pulita, dimostrando come la natura possa offrire risorse inaspettate e preziose. L’evoluzione futura della sperimentazione e dell’utilizzo dell’idrogeno bianco sarà certamente un fattore chiave nella definizione delle politiche energetiche e ambientali a livello internazionale.