Xpeng presenta chip AI Turing per la guida autonoma

La casa cinese Xpeng ha sviluppato chip AI per la guida autonoma più potenti di quelli Nvidia e in futuro vuole venderli anche alla concorrenza

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Raffaele Gomiero

Giornalista

22 anni di esperienza nel giornalismo, ha scritto per testate online e offline di tipo generalista, verticali di settore e quotidiani. Si occupa di Tecnologia, Automotive e Lifestyle.

Pubblicato: 3 Luglio 2025 09:44

Sembrava una corsa a senso unico quella dei semiconduttori per la guida autonoma, con Nvidia a guidare indisturbata il gruppo, ma ultimamente è arrivata Xpeng a smuovere le acque. Il costruttore cinese, noto per i suoi veicoli elettrici dallo stile futuristico e l’approccio tech spinto (come ad esempio i modelli G6 e G9 annunciati da pochissimo), ha messo sul tavolo qualcosa di più grosso di un semplice aggiornamento software: un processore progettato in casa, il chip Turing.

Questo chip di ultimissima generazione è una chiara sfida diretta ai colossi occidentali, ma non solo, perché dietro questa mossa non si nasconde solo l’ambizione di tenere il passo con Tesla o Nio, ma la volontà di diventare un punto di riferimento nel cuore tecnologico dell’auto del futuro. E, cosa forse ancora più interessante, il piano di Xpeng prevede anche di vendere questi chip alla concorrenza.

Il confronto diretto con Nvidia

Il punto non è tanto che Xpeng abbia costruito un chip performante, ma il fatto che, secondo l’amministratore delegato He Xiaopeng, il chip Turing è ben tre volte più potente dell’Orin-X, il fiore all’occhiello di Nvidia per quanto riguarda la guida autonoma. Un’affermazione decisamente coraggiosa, che ovviamente ha attirato attenzioni ma anche scetticismo. Del resto Nvidia da tempo è sinonimo di potenza nel settore AI, soprattutto nel comparto automotive, ma il fatto che un’azienda cinese stia provando a sorpassarla con un prodotto proprietario segna un momento di svolta.

La nuova Xpeng G9
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La G9 è il modello premium che punta al confort e alla silenziosità

Per Xpeng, i chip Turing non sono solo un progetto legato al comparto automobilistico, ma come ha spiegato He Xiaopeng, la visione è molto più ampia. Si parla apertamente di robotica, di velivoli elettrici a decollo verticale e persino di modelli linguistici AI, quelli su cui si basano anche i moderni chatbot. Insomma, una piattaforma di calcolo capace di adattarsi a più settori, non solo ai veicoli che popolano le strade. E in effetti, la strategia è chiara: costruire una base tecnologica in-house, indipendente da fornitori esterni, capace di sostenere progetti di lungo periodo, in pratica una sorta di infrastruttura interna per affrontare le sfide di domani.

Il retroscena della corsa al chip

A monte di tutto questo c’è una spinta geopolitica evidente, del resto la Cina ha un obiettivo dichiarato da tempo: ridurre la dipendenza dai semiconduttori stranieri, e dopo la crisi legata alla carenza globale di chip post-Covid, il tema si è fatto ancora più urgente. Infatti, per le case automobilistiche locali, avere soluzioni progettate e prodotte internamente non è più solo una scelta strategica, ma una vera e propria necessità. Xpeng non è sola in questa direzione, altre aziende come Huawei, Nio, Horizon Robotics e Black Sesame Technologies stanno percorrendo la stessa strada, ma è proprio la casa di Guangzhou ad aver alzato l’asticella più degli altri, almeno per ora.

Una delle novità più inaspettate è la scelta di Xpeng di voler vendere il proprio chip anche ad altri costruttori, una mossa controintuitiva dove, in un mondo in cui ogni player cerca di proteggere il proprio vantaggio competitivo, Xpeng sembra pronta a condividere la propria tecnologia. Certo, non si tratta di un gesto altruistico, del resto con investimenti enormi da recuperare, vendere i chip potrebbe essere l’unico modo per rientrare, almeno in parte, delle spese.

La nuova G6 su cui Xpeng punta molto
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La G6 secondo Xpeng sarà una delle più vendute del marchio

Secondo quanto dichiarato da Xpeng, servirebbe vendere almeno un milione di chip per raggiungere la redditività, un traguardo ambizioso, ma non impossibile, considerando la crescita della domanda per sistemi di assistenza avanzata alla guida e il crescente interesse delle case automobilistiche per soluzioni integrate e customizzate.

Volkswagen vuole far parte del progetto

Un altro aspetto interessante riguarda la collaborazione con Volkswagen. Già da tempo, il gruppo tedesco aveva deciso di investire in Xpeng, ma non con una partecipazione simbolica: parliamo di un investimento da centinaia di milioni, con tanto di ingegneri tedeschi al lavoro fianco a fianco con i colleghi cinesi a Hefei e Guangzhou. Ora l’intenzione è quella di portare i chip Turing all’interno di alcuni modelli della casa tedesca previsti per il mercato cinese, e anche se al momento nulla è ancora confermato, le trattative sono in corso. E l’idea che un colosso europeo possa affidarsi a tecnologia AI cinese per le sue auto future dice molto di come stanno cambiando gli equilibri.

Il sistema di infotainment della G9
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La G9 avrà ben tre schermi di cui uno dedicato esclusivamente al passeggero

Nell’ultimo periodo il settore automotive sta vivendo una trasformazione senza precedenti, dove i vecchi parametri non bastano più e non si parla più solo di cavalli e coppia motrice, ma di sensori, algoritmi, processori e capacità predittiva. In tutto questa corsa all’innovazione ogni casa automobilistica vuole essere in prima fila nella corsa all’auto intelligente, e chi controlla la tecnologia ha decisamente un passo avanti. La Cina è in una posizione privilegiata in questo contesto, Non solo perché ha una base industriale enorme, ma perché sta puntando moltissimo su ricerca e sviluppo, spesso finanziata direttamente o indirettamente dal governo. Il risultato? Una generazione di aziende tech-native che possono competere su scala globale.

L’AI nei nuovi modelli Xpeng

Durante la passata presentazione del SUV G7, l’amministratore delegato He Xiaopeng ha mostrato non solo il design o le nuove funzionalità del veicolo, ma ha insistito proprio su ciò che non si vede: l’intelligenza che lo governa. Sotto i sedili anteriori, ben nascosti, ci sono tre chip Turing, che insieme riescono a generare una potenza di calcolo di ben 2.200 TOPS (tera-operations per secondo). Per dare un’idea, buona parte dei modelli attualmente venduti in Cina si muove in un range che va dagli 80 ai 700 TOPS, per cui il sistema operativo del SUV G7 è in grado di elaborare da tre a quasi trenta volte più dati rispetto ai concorrenti.

Il posteriore bombato della G6
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Il design della G6 è stato disegnato per saltare subito all’occhio

Attenzione perché Xpeng ha sì già iniziato a introdurre i chip Turing in modelli come la nuova G7, ma le recentissime G6 e G9 presentate pochi giorni fa restano (per ora) ancorate alla piattaforma NVIDIA. Nello specifico i due modelli montano il sistema di guida avanzata Turing AI, ma la potenza di calcolo è fornita da due chip NVIDIA Drive Orin‑X, che insieme erogano circa 508 TOPS che vengono sfruttati per supportare la guida assistita urbani e autostradali, il parcheggio a distanza e aggiornamenti OTA.

Xpeng G6: eleganza coupé e tecnologia a 800 V

La G6 si presenta come un SUV coupé compatto (4,75 metri di lunghezza) dal profilo aerodinamico pulito, con doppie fasce LED anteriori e spoiler posteriore fisso che accentuano il suo carattere sportivo. L’abitacolo è ben curato: materiali di buona qualità, sedili in pelle con funzione massaggio, console rialzata e doppio display (10,2″ strumenti + 14,9″ infotainment). Sotto il cofano, piattaforma SEPA 2.0 a 800 V e batterie da 66 o 87,5 kWh consentono un’autonomia WLTP tra 435 e 570 km, con ricarica rapida fino a 300 kW e dallo 0‑80 % in circa 20 minuti. Le varianti motore offrono 255, 282 o 469 CV, e la versione più potente scatta da 0 a 100 km/h in circa 4 secondi, mentre a livello tecnologico, la G6 adotta Xmart OS con comandi vocali, navigazione intelligente, funzioni ADAS di livello 2 e aggiornamenti OTA. In sostanza la G6 è un mix riuscito tra design sportivo, comfort e tecnologia avanzata, pensato per un utilizzo quotidiano ben integrato con la guida assistita. Prezzi da 43.670 euro.

Xpeng G9: dimensioni generose da segmento premium

Il G9, più grande (4,89 metri), punta su un look sobrio ed elegante: maniglie a scomparsa, portellone inclinato e barra LED posteriore enfatizzano la sua personalità da suv premium. L’interno è spazioso e raffinato e monta sedili posteriori elettrici, 22 speaker (incluso uno esterno per ascolto durante la ricarica), luci ambientali e materiali morbidi definiscono un’ambiente di alto livello. Entrambi i modelli condividono l’architettura elettrica a 800 V, ma il G9 offre motori fino a 551 CV, batterie da 78,2 o 98 kWh e un’autonomia che oscilla tra 460 e 570 km.