Giubileo dei giovani, oltre un milione a Tor Vergata per Papa Leone XIV: “Siete inquieti? Allora siete vivi"

Papa Leone XIV ha salutato oltre un milione di persone presenti a Tor Vergata per la chiusura del Giubileo dei Giovani: le sue parole

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Con la messa nella spianata di Tor Vergata il Giubileo dei Giovani, in corso a Roma, arriva al giorno più importante. Oltre un milione di ragazzi, molti dei quali hanno passato la notte sul posto, hanno assistito alla messa celebrata da Papa Leone XIV, che ha invitato i giovani a “rendere la società umana e fraterna”.

Tor Vergata, oltre un milione di presenze per il Giubileo dei Giovani

Il giorno dopo la veglia del 2 agosto, Papa Leone XIV è arrivato in elicottero a Tor Vergata per il giorno clou del Giubileo dei Giovani che si sta tenendo a Roma. Secondo il prefetto di Roma Lamberto Giannini, a Tor Vergata sono presenti oltre un milione di persone.

Dall’inizio dell’evento sono state 876 le persone soccorse, la maggior parte delle quali a causa di malori provocati dal caldo o stati ansiosi. Presenti alla messa, poi seguita dall’Angelus, anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

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Il Papa a Tor Vergata per il Giubileo dei Giovani

Papa Leone XIV ai giovani: “Siete inquieti? Allora siete vivi”

“Spero abbiate riposato un po’, tra poco cominceremo la più grande celebrazione che Cristo ci ha lasciato”, ha esordito Papa Leone XIV appena salito sul palco a Tor Vergata per la messa del Giubileo dei Giovani. “Non allarmiamoci se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!“, ha proseguito il Pontefice, che poi ha citato il suo predecessore Francesco.

“Ognuno è chiamato a confrontarsi con grandi domande che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma invitano a compiere un viaggio, a superare sé stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo”, ha detto il Papa richiamando le parole di Francesco a Lisbona. Successivamente Leone XIV ha lanciato un appello contro il materialismo, invitando i ragazzi a “non accumulare cose” perché “la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo o possediamo” ma “alla gioia con cui sappiamo accogliere e condividere”.

“Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto, alle ‘cose di lassù’, per renderci conto che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità, facendo crescere in noi sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di perdono, di pace”, ha detto il Papa.

Giubileo dei Giovani, Leone XIV: “Aspirate alla santità”

Nel corso dell’omelia per la chiusura del Giubileo dei Giovani, Leone XIV ha invitato i giovani ad “aspirare a grandi cose, alla santità” citando come esempi Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis.

Successivamente ha citato anche le parole di San Giovanni Paolo II sul “fare della vostra vita qualcosa di grande, per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna”. Infine, il passaggio sul non avere paura della propria fragilità che “è parte della meraviglia che siamo” portando come esempio la bellezza di un prato in fiore “così bello e delicato, fatto di steli vulnerabili ma subito rimpiazzati”.

Durante la messa per la giornata conclusiva del Giubileo dei Giovani, centinaia di sacerdoti (tra i settemila presenti) hanno distribuito il sacramento della Comunione ai fedeli presenti a Tor Vergata.

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