I genitori di Chiara Poggi smentiscono il furto della borsa e la mostrano: "È sempre stata con noi”
I genitori di Chiara Poggi smentiscono la scomparsa della borsa e mostrano l’oggetto in tv. Dubbi anche sulla nuova pista del santuario della Bozzola
I genitori di Chiara Poggi tornano sul presunto mistero della borsa. C’è chi sostiene sia sparita, ma la famiglia smentisce. I genitori la mostrano in tv e negano che contenesse segreti.
- La teoria della borsa scomparsa
- La risposta della famiglia Poggi
- La borsa mostrata non corrisponde?
- La pista del santuario della Bozzola
La teoria della borsa scomparsa
Mentre la Procura generale di Milano ha presentato ricorso in Cassazione contro la semilibertà concessa ad Alberto Stasi, un nuovo dettaglio del caso Garlasco torna al centro dell’attenzione. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dai vecchi atti del 2007 emergerebbe un mistero legato alla borsetta di Chiara Poggi.
La borsa non sarebbe mai stata sequestrata dagli inquirenti subito dopo l’omicidio e sarebbe successivamente sparita, forse in occasione di un furto avvenuto nella casa dove i genitori di Chiara si erano trasferiti temporaneamente.
Fonte foto: ANSA
Una semplice coincidenza o quella borsa poteva contenere elementi utili alle indagini? L’ipotesi è tornata a circolare dopo anni.
La risposta della famiglia Poggi
A smentire con forza questa versione è la stessa famiglia Poggi, in un’intervista esclusiva a TgCom24. “La borsetta di Chiara non è mai stata rubata”, dichiara il padre Giuseppe. “Non abbiamo mai denunciato alcun furto, e la borsa non conteneva segreti, documenti o nomi dell’assassino come si insinua”.
Nello stesso servizio, la madre Rita Poggi mostra alle telecamere la borsetta: è nera, con una scritta bianca ed è la stessa restituita dai carabinieri pochi giorni dopo il delitto, mentre la famiglia si trovava a Groppello. Anche se nella casa effettivamente ci fu un furto, la borsa non venne portata via. “Quando siamo tornati a casa, l’abbiamo riportata con noi ed è ancora qui”, racconta la donna.
Il padre aggiunge un appello a non speculare più sulla vicenda: “Non vogliamo che si continui a parlare a sproposito. Le teorie che circolano in questi giorni lasciano il tempo che trovano”.
La borsa mostrata non corrisponde?
A gettare nuovi dubbi, però, è un approfondimento de IlTempo.it, che riporta come la borsetta mostrata dai genitori non corrisponderebbe a quella presente sulla scena del crimine.
Secondo questa fonte, Chiara utilizzava una Pinko Bag bianca, visibile nelle foto scattate nella sua cameretta accanto allo scontrino della pizza consumata con Stasi la sera prima dell’omicidio.
Quella borsa bianca non è mai stata repertata, né appare negli atti del furto del 6 ottobre 2007 nella casa di Groppello Cairoli. In passato Libero aveva persino ipotizzato che fosse stata restituita informalmente alla madre, circostanza sempre smentita dalla famiglia.
La pista del santuario della Bozzola
Nella stessa intervista i genitori di Chiara smentiscono anche un’altra teoria tornata di recente: quella che collega l’omicidio al santuario della Madonna della Bozzola, luogo di culto a pochi chilometri da Garlasco. Secondo l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio – al centro delle nuove indagini – Chiara avrebbe scoperto un presunto scandalo sessuale legato al santuario, venendo uccisa per mettere a tacere ciò che sapeva.
I genitori di Chiara si dicono scettici: “Alle Bozzole ci andava solo a Pasqua, come tutti. Non è mai andata da piccola, né ci era legata”, ribadiscono. E aggiungono, con amarezza, che ormai “a Garlasco ci sono più testimoni che abitanti”.
Eppure, tra testimonianze anonime, registrazioni compromettenti, file ritrovati e dichiarazioni visionarie, quella pista resta tra le più discusse sui media.
