La lettera di Laura Santi affetta da SLA, "ho bisogno di morire presto, le giornate sono una tortura"
Laura Santi ha diritto al suicidio assistito, ma la sanità non risponde e si rivolge alla Svizzera. Nella lettera racconta: "Ho bisogno di morire presto"
Laura Santi torna a parlare del suo diritto al suicidio assistito, riconosciuto ma non attuato. Nella nuova lettera pubblicata dall’Associazione Luca Coscioni, racconta il peggioramento della sua salute e la necessità di rivolgersi a una clinica in Svizzera per l’inerzia della sanità italiana.
La lettera per l’eutanasia
Dopo alcuni mesi di silenzio sul tema, Laura Santi è tornata a parlare della propria condizione di malata di SLA. Ha raccontato, in una lettera pubblicata sul sito dell’associazione Luca Coscioni, di star peggiorando.
Da tempo Santi chiede il rispetto della sua scelta di fine vita, ovvero la possibilità di accedere al suicidio assistito. Nella lettera racconta di essere entrata in contatto con un’organizzazione che si occupa di fornire l’aiuto alla morte volontaria in Svizzera. Un passaggio obbligato dal fatto che la regione di residenza, l’Umbria, e l’Asl di riferimento non hanno ancora risposto in merito all’attuazione del diritto invece riconosciuto e confermato su carta.
Fonte foto: ANSA
Da novembre 2024, Laura Santi ha il diritto di morire in Italia, ma potrebbe dover affrontare un viaggio verso la Svizzera per l’inerzia della sanità italiana.
Santi scrive:
Ho bisogno di morire presto e il motivo della mia scelta è soltanto il corpo. Tutte le sere il mio corpo mi parla e mi dice che è ora.
Nella lunga lettera ci sono chiari riferimenti a un peggioramento delle condizioni di salute, anche dovuto all’aumento del caldo e alla luce di 12 mesi di progressione della malattia rispetto allo scorso anno. Anche sintomi nuovi, come paralisi e fatica neurologica.
“Le giornate si stanno svuotando di tutto a livello di minima attività e partecipazione sociale, sono sempre più un corpo inerte, pieno di dolori e da gestire in modo sempre più complicato” – scrive – e aggiunge: “Lo dico per me, ripeto, non per chi mi assiste: anche ricevere sempre più umani addosso è un continuo strazio”.
Chi è Laura Santi
Laura Santi è consigliera generale dell’Associazione Luca Coscioni. Da oltre 25 anni convive con una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla. Il decorso progressivo è iniziato nel 2014 e oggi, con il progredire della malattia, Laura è triplegica.
Una condizione che comporta la perdita dell’uso del braccio sinistro, la parziale perdita dell’attività del tronco, la necessità di cateterismo intermittente, intestino neurologico, una doppia incontinenza e una fatica clinicamente definita, diversa da quella comune.
Laura ha quindi difficoltà a svolgere qualsiasi tipo di attività e ha la necessità di essere sempre accompagnata nella quotidianità. La condizione, però, inizia a essere molto stancante per Santi, che nella lettera descrive un generale peggioramento. Da qui la necessità di non arrivare “al limite”.
La vicenda giuridica
L’Asl, però, non risponde velocemente quanto il progressivo peggioramento della condizione di salute di Santi. La vicenda è iniziata il 20 novembre 2022, quando Santi ha chiesto la verifica dei requisiti per la sentenza Cappato. Solo dopo una serie di solleciti, l’Umbria ha effettuato le visite e i colloqui per verificare tali requisiti. L’esito fu negativo.
Da qui il ricorso da parte della squadra di legali che seguono Laura Santi. La richiesta era quella di fornire il farmaco letale e la somministrazione nel Paese, senza dover ricorrere a viaggi all’estero. Secondo l’azienda sanitaria Umbria, però, Santi non soddisfava i requisiti.
Il tribunale civile di Perugia accoglie parzialmente nel 2023 la richiesta, cioè quella di ottenere gli accertamenti e, in caso di esito positivo, di accedere al suicidio medicalmente assistito. Il tribunale quindi accertava il diritto di Laura Santi, ma non ordinava all’Asl Umbria 1 di effettuare tutte le pratiche necessarie. Da qui un ulteriore reclamo, e finalmente il tribunale civile di Perugia acconsente.
Tuttavia, l’Asl Umbria 1 ha dovuto ricevere ulteriori solleciti. Infine, il 12 novembre 2024, Laura ha finalmente ricevuto la relazione finale della commissione medica che accertava il possesso di tutti i requisiti previsti dalla sentenza n.242/2019 della Corte costituzionale. Arriviamo però a oggi, ovvero alla necessità di agire prima del “limite” che Laura Santi sente di star per raggiungere.
Anche se sono presenti i requisiti, non sono state ancora attivate le procedure necessarie. Da qui la richiesta all’organizzazione svizzera, ma Santi spera di riuscire a ottenere prima una risposta da parte della Regione Umbria, così da evitare il lungo viaggio e le difficoltà connesse alla propria condizione.
