Matteo Bassetti sull'aviaria: "A un passo dal contagio da uomo a uomo", mortalità più alta del Covid
Il salto di specie c'è già stato, ora il virologo Matteo Bassetti avverte della possibilità, sempre più alta, che l'influenza aviaria causi contagi da persona a persona
Il virologo Matteo Bassetti ha avvertito dell’aumento di contagi tra mammiferi dell’influenza aviaria, da anni individuata come la malattia candidata a diventare una pandemia mondiale, in modo simile a quanto successo con il Covid, ma con un maggiore rischio di mortalità.
- Il contagio uomo a uomo dell'aviaria è vicino
- Il pericolo dell'aviaria, molto più mortale del Covid
- L'Italia non è pronta a una nuova pandemia
Il contagio uomo a uomo dell’aviaria è vicino
Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha parlato alla trasmissione Tagadà, su La7, della possibilità che l’influenza aviaria diventi la prossima pandemia mondiale.
“Il percorso dell’influenza aviaria nell’ultimo anno è impressionante. È passata dagli allevamenti di pollame a quelli di bovini, alle galline da cortile e ora ai gatti. E i gatti sono vicinissimi all’uomo” ha spiegato.
ANSA
“Il salto di specie (da uccello a mucca, da mucca a gatto, eccetera ndr) c’è già stato. Ora il pericolo è che l’aviaria diventi in grado di trasmettersi da uomo a uomo. E anche questo passaggio potrebbe essere molto vicino” ha continuato il virologo.
Il pericolo dell’aviaria, molto più mortale del Covid
Da anni l’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato l’aviaria come la prossima grande pandemia. Questo perché, attraverso gli allevamenti di pollame, molte persone sono esposte a esemplari infetti.
Questo aumenta le possibilità di un contagio dall’animale all’uomo e, di conseguenza, che il virus si evolva e diventi in grado di passare da uomo a uomo. Nel caso in cui queste circostanze si dovessero verificare, dice Bassetti, il pericolo sarebbe molto alto.
“Altro che Covid. Gli unici dati che abbiamo sull’aviaria sono quelli degli anni ’90, e parlano di una letalità tra il 30% e il 50%“. La letalità del Covid al picco della pandemia, nel 2021, era del 2%.
L’Italia non è pronta a una nuova pandemia
Bassetti ha aperto la sua intervista con un commento molto duro sulla situazione dell’Italia di fronte alla possibilità di una nuova pandemia mondiale. Il virologo ha elogiato il piano pandemico, ma non ritiene che il Paese sia pronto.
“Siamo usciti dal Covid con un sistema sanitario peggiore di quello precedente. Ma soprattutto, il Paese si è incattivito. Ci sono persone che non si fidano più dei medici. Che sono le stesse che mettono loro le mani addosso” ha detto Bassetti.
