Omicidio di Marco Veronese a Collegno, gli elementi che secondo Roberta Bruzzone escludono la rapina

L'analisi di Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa, sull'omicidio di Marco Veronese a Collegno, in provincia di Torino

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Marco Veronese è stato ucciso a Collegno, in provincia di Torino, la notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre. A commettere l’omicidio sarebbe stato una persona incappucciata, secondo quanto riferito da una testimone, che avrebbe assistito alla scena dal suo balcone. Il 39enne sarebbe stato raggiunto da una dozzina di coltellate e, secondo la psicologa forense e criminologa Roberta Bruzzone, gli elementi sin qui noti escluderebbero la pista della rapina finita male.

Roberta Bruzzone esclude la rapina

L’esperta, ospite a Ore 14 su Rai 2, ha dichiarato che “è difficile ipotizzare uno scenario legato a una rapina”.

Tra gli elementi che farebbero propendere all’esclusione di questa pista ci sarebbero il numero di coltellate, almeno 12, e il fatto che non sarebbe stato portato via nessun oggetto della vittima, portafoglio in primis.

Una testimone, citata da ANSA, ha dichiarato di aver visto dal suo balcone tutta la scena: “Ho sentito delle urla, forti, ‘bastardo, cosa fai?’, e mi sono affacciata al balcone. Ho visto un uomo col cappuccio in testa che ne inseguiva un altro. Questo urlava e correva, cercando di scappare, fino a che è stato raggiunto e colpito, più volte. A quel punto è finito a terra, urlando, ‘oh mio Dio’, e non si è più mosso. Era stato ucciso”.

L’assassino conosceva Marco Veronese?

La zona è piena di telecamere di videosorveglianza, le cui immagini saranno ovviamente visionate, così come il telefono della vittima.

Bruzzone ha infatti aggiunto che ormai i cellulari “sono una fonte preziosissima di informazione sotto questo profilo” e quello di Marco Veronese potrebbe aiutare a capire “se questa persona poteva rappresentare un problema per qualcuno, se c’erano delle criticità, se c’erano dei conflitti. Presumo che poi l’indagine parta da lì, al netto dalle informazioni che chiaramente arriveranno dalle telecamere”.

La psicologa forense e criminologa ha detto di pensare che l’assassino sia in qualche modo parte della sfera di relazione della vittima.

Chi era Marco Veronese

Marco Veronese, 39 anni, era padre di tre figli ma da quando si era separato dalla compagna era tornato a vivere a casa dei genitori a Collegno, in provincia di Torino.

Era titolare di un’azienda di videosorveglianza.

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