Omicidio di Marco Veronese a Collegno, ucciso sotto casa dei genitori: viveva con loro dalla separazione

Marco Veronese, vittima dell'omicidio avvenuto a Collegno, è stato ucciso sotto casa dei genitori con cui era tornato a vivere dopo la separazione

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L’omicidio di Marco Veronese, a Collegno, è avvenuto sotto casa dei genitori della vittima. L’uomo, titolare di una ditta di videosorveglianza, viveva con loro da alcuni anni, in seguito alla sua separazione. Una vicina ha riferito di aver sentito alcune grida e l’urlo “Che cosa fai?”, seguito da insulti.

Cosa si sa sull’omicidio di Marco Veronese a Collegno

Il 39enne Marco Veronese è stato ucciso nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre a Collegno, in provincia di Torino.

Il cadavere è stato ritrovato attorno all’1,30 tra corso Francia e via Sabotino, con evidenti ferite da arma da taglio.

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Il luogo in cui è stato ucciso Marco Veronese a Collegno, nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre

È stato ucciso sotto casa dei suoi genitori, con cui viveva da alcuni dopo essersi separato.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti riportata da ANSA, Veronese sarebbe stato colpito con 12 o 13 coltellate da una persona incappucciata, fuggita subito dopo l’aggressione mortale e ancora non individuata.

La testimonianza di una vicina sull’omicidio di Marco Veronese

Come riferito da ANSA, una vicina ha raccontato di aver sentito alcune grida e l’urlo “bastardo, cosa fai?“, si sarebbe quindi affacciata dal suo balcone.

Poi ha aggiunto di aver visto “un uomo col cappuccio in testa che ne inseguiva un altro. Questo urlava e correva, cercando di scappare, fino a che è stato raggiunto e colpito, più volte. A quel punto è finito a terra, urlando, ‘oh mio Dio‘, e non si è più mosso. Era stato ucciso”.

Sarebbe stata lei a chiamare il 112.

Chi era Marco Veronese

Marco Veronese aveva 39 anni quando è stato ucciso a Collegno.

Era un installatore di antifurti, padre di tre figli: si era lasciato da poco e dopo la separazione era tornato a vivere con i genitori nella casa di famiglia.

Era figlio unico: la madre fa la badante di notte, il padre è in pensione e accompagna la moglie al lavoro.

I vicini, intervistati da La Stampa, hanno descritto Marco Veronese come “gentile“, “un bravo ragazzo“.

Germana Pregnolato, che lo ha visto crescere nel quartiere, lo ha ricordato così: “Era uno spettacolo“.

Il ricordo dell’amico tabaccaio e la testimonianza della vicina

Il tabaccaio del quartiere, Fabio Monaco, ha detto a proposito dell’omicidio di Marco Veronese: “Non riusciamo a spiegarci quello che è successo. È una famiglia spettacolare”.

Una vicina di casa, Giorgia, ha raccontato di aver incontrato il padre di Marco dopo l’assassinio del figlio: “Mi ha detto ‘Hanno ammazzato mio figlio a coltellate’. Non si reggeva in piedi dal dolore”.

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