Luciana Ronchi uccisa da Luigi Morcaldi, si è aggrappata a un passante per sfuggire all'ex: "Scena terribile"
Luciana Ronchi uccisa dall'ex marito Luigi Morcaldi a Milano, in via Grassini: il racconto di chi ha assistito all'agguato
Ennesimo femminicidio, ennesima scia di sangue. La 62enne Luciana Ronchi è stata uccisa con almeno 14 coltellate, diverse delle quali inflitte al viso, dall’ex marito Luigi Morcaldi, 64 anni. L’aggressione, avvenuta mercoledì mattina, è stata rapida e determinata, ed è andata in scena a Milano, in via Grassini. Alcuni testimoni che hanno assistito all’atroce agguato hanno raccontato alcuni dettagli della vicenda.
- Luciana Ronchi uccisa dall'ex marito Luigi Morcaldi, parlano i soccorritori
- La versione del secondo testimone
- La custode del palazzo: "Morcaldi era arrabbiato"
Luciana Ronchi uccisa dall’ex marito Luigi Morcaldi, parlano i soccorritori
Luciana Ronchi era “coperta di sangue” con un “profondo taglio” sulla “guancia sinistra”. Lo ha riferito, come riportato da LaPresse, il primo testimone intervenuto in soccorso della donna 62enne.
L’uomo, un dipendente di una società di prevenzione antincendio, quando Luigi Morcaldi ha teso l’agguato all’ex, si trovava in via Grassini con un collega.
ANSA
Improvvisamente ha udito “delle urla” provenire dalla zona dove, poco prima, aveva visto parcheggiato uno scooter Piaggio modello Beverly 300 di colore grigio scuro sul lato sinistro della strada.
“Vedevo una donna e un uomo tra due macchine”, ha spiegato il testimone, aggiungendo che lui indossava “un casco jet di colore grigio” mentre “colpiva ripetutamente il volto della vittima”. “Vai via da casa mia”, ha urlato a più riprese l’autore dell’attacco, vale a dire Morcaldi.
Il testimone, nel vedere la straziante scena, è corso a prestare aiuto a Ronchi che, dopo essersi divincolata dall’ex, si è aggrappata “con le mani” al soccorritore. Dopo qualche metro avrebbe perso “la presa” e si sarebbe accasciata al “suolo”.
Nel frattempo Morcaldi “saliva sullo scooter e si dava alla fuga“. Ronchi, invece, “continuava a perdere sangue sia dal volto che dal collo”. “Notavo – ha proseguito il testimone – che aveva un taglio anche sulla parte sinistra del collo. Le dicevo più volte di rimanere a terra, ma lei non riusciva a dire nulla”.
La donna è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Niguarda. Dopo 7 ore di agonia, è deceduta.
La versione del secondo testimone
Anche il collega del soccorritore, come riferito dall’ANSA, ha raccontato ciò a cui ha assistito, descrivendo l’agguato di Morcaldi una scena “terribile”.
“Ho visto un individuo a piedi che tirava i capelli lunghi di una donna davanti a sé, la quale urlava con forza e cercava di divincolarsi”, ha spiegato il secondo testimone che, al pari del collega, ha riferito di aver sentito Morcaldi gridare “vai fuori da casa mia!”. Poi “i due colpi al volto” inferti a Ronchi, “simili a due pugni“.
E ancora: “Rimanevo paralizzato ad assistere alla terribile scena mentre il mio collega, a fianco a me, si avvicinava velocemente” ai due “per dividerli e cercare di soccorrere la donna a terra. Pochi istanti dopo, vedevo l’aggressore salire su uno scooter di colore grigio e allontanarsi in direzione Via Vincenzo Da Seregno“.
La custode del palazzo: “Morcaldi era arrabbiato”
L’ANSA ha anche riportato quel che ha messo a verbale la custode del palazzo in cui abitava Luciana Ronchi. La donna ha raccontato di non aver più visto Morcaldi dopo la separazione dalla moglie, “fatta eccezione per ieri sera, il 21 ottobre, alle ore 18:30 circa”.
La custode ha proseguito dicendo di aver notato il 64enne, affermando che “era molto agitato” e che ripeteva “di essere arrabbiato con la moglie”. Urlando, “sosteneva che sarebbe dovuta essere lei ad andarsene dalla loro casa famigliare“.
La testimone ha aggiunto che le è sembrato strano vedere Morcaldi quella sera, visto che era da tempo che non lo incontrava.
“Mentre ero a passeggio con il mio cane ho visto Luigi Morcaldi proprio in via Grassini 5”, ha raccontato la donna che ha affermato che il 64enne “era a piedi e aveva con sé uno zainetto verde“.
“Inizialmente – ha proseguito – ero sorpresa nel vedere l’uomo, sia perché non lo vedevo da anni e sia perché si trovava in un pezzo di strada a fondo chiuso della via Grassini, solitamente dedicata ai soli residenti“.
La custode ha inoltre messo a verbale che la signora Ronchi e Morcaldi, insieme al loro figlio Andrea, “si trasferivano in suddetto stabile circa 20 anni fa”.
“Per quanto di mia conoscenza, sono sempre stati una coppia normale”, ha dichiarato la testimone, ricordando che circa 2 o 3 anni fa Morcaldi aveva svuotato la casa di via Grassini 5, “buttando anche tutti i mobili e affermando che a breve se ne sarebbero andati; tuttavia alla fine solo lui si è allontanato di casa”.
La custode ha riferito di aver “appreso che Morcaldi”, dopo la separazione, “si è trasferito vicino a via Grassini 5 trovando casa in via Bisnati”, mentre “la signora Ronchi aveva recentemente iniziato una convivenza con un nuovo compagno”.
“Per quanto concerne Morcaldi – si legge ancora nel verbale – posso riferire che da quando si è separato dalla moglie non l’ho più rivisto, fatta eccezione per ieri sera”. Dopo essersi “avvicinato a me – ha testimoniato sempre la custode – Morcaldi era molto agitato ed arrabbiato; dopo esserci salutati gli chiedevo se abitasse ancora in via Bisnati e lui mi rispondeva negativamente affermando che si era trasferito a San Donato Milanese”.
“Sempre arrabbiato si sfogava con me dicendomi di essere deluso dalla relazione con la signora Ronchi e dal trasferimento forzato dalla residenza di via Grassini 5”, ha concluso la donna.
