Omicidio di Paolo Zuppardo ad Avola, 48enne ucciso in un agguato in strada: due persone si costituiscono

Paolo Zuppardo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in un agguato in pieno centro ad Avola: arrestati due uomini, padre e figlio

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Omicidio ad Avola in Sicilia. Un uomo di 48 anni, Paolo Zuppardo, è stato ucciso a colpi di pistola in un agguato avvenuto in pieno centro. La polizia ha arrestato i due presunti responsabili: due uomini, padre e figlio, che si sono costituiti ammettendo però soltanto di aver aggredito e picchiato la vittima. Zuppardo era noto alle forze dell’ordine, coinvolto in passato in diverse inchieste di mafia e condannato per le minacce al giornalista Paolo Borrometi.

Omicidio ad Avola

L’agguato è avvenuto nella serata di mercoledì 18 giugno ad Avola, in provincia di Siracusa.

La vittima, riferisce Ansa, è Paolo Zuppardo, 48 anni, freddato a colpi di pistola in pieno centro città.

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 L’omicidio ad Avola, in provincia di Siracusa

L’uomo in passato era stato coinvolto in diverse vicende giudiziarie, tra cui l’operazione “Eclipse” che lo vedeva accusato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga e tentata estorsione aggravata.

Era stato indagato anche per le minacce al giornalista Paolo Borrometi e all’ex sindaco di Avola, Luca Cannata, oggi parlamentare.

Paolo Zuppardo ucciso in un agguato in strada

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, ci sarebbe stato inizialmente un inseguimento in auto per le vie cittadine tra la vittima e i suoi aggressori.

Zuppardo era alla guida della sua vettura quando sarebbe stato speronato da un’altra macchina. Il 48enne si sarebbe dato alla fuga cercando di seminare gli inseguitori.

I killer lo avrebbero però raggiunto e fermato. Ci sarebbe stata quindi una violenta colluttazione durante la quale il 48enne è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola.

Soccorso in strada e trasportato all’ospedale, l’uomo è deceduto alcune ore dopo.

Arrestati padre e figlio

La polizia ha arrestato due uomini, padre e figlio di 57 e 26 anni, per l’omicidio di Paolo Zuppardo.

I due si sono presentati spontaneamente in commissariato, confessando però soltanto di aver picchiato la vittima.

Devono rispondere anche di porto e detenzione di arma clandestina: la pistola che avrebbero usato nell’agguato, recuperata dagli agenti.

Stando a quanto emerso, alla base del delitto ci sarebbe una lite per motivi personali trai due e la vittima risalente a due mesi fa.

Le parole di Paolo Borrometi

“Uccidere in pieno centro città. Sembra folle nel 2025 ma in Sicilia accade ancora. Ed è successo ad Avola”, scrive su Facebook il giornalista Paolo Borrometi, da anni sotto scorta per le minacce della criminalità organizzata.

“A morire uno dei delinquenti più in vista della città, già a processo per reati mafiosi: Paolo Zuppardo”.

Il 48enne, spiega Borrometi, “era già stato condannato per minacce di morte nei miei confronti (‘io non minaccio ma ti faccio finire male’ ed altre frasi simpatiche di questo genere) ed aveva un altro processo in cui era imputato a seguito di alcuni articoli in cui denunciavo le sue attività criminali”.

“Il problema è il senso di impunità che molti di loro hanno ancora oggi. E questo va denunciato perché è un fenomeno sociale inaccettabile”.

omicidio-avola-paolo-zuppardo Facebook Paolo Borrometi/IPA