Selvaggia Lucarelli su Carlotta Vagnoli e le altre indagate: "Pianificavano la mia distruzione, cose violente"

Selvaggia Lucarelli parla delle “sorelle di chat” e replica alle accuse di Carlotta Vagnoli, raccontando la propria versione sulle minacce emerse

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In un’intervista al Corriere della Sera, Selvaggia Lucarelli replica alle accuse di Carlotta Vagnoli dopo la pubblicazione delle chat “Fascistella”. La giornalista parla di “pianificazione della mia distruzione” e critica “la macchina del fango” e i toni aggressivi emersi nelle conversazioni private, ribadendo il proprio ruolo di femminista critica.

L’intervista di Selvaggia Lucarelli al Corriere

In un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, Selvaggia Lucarelli ha commentato le accuse e le reazioni seguite alla sua inchiesta sulle chat “Fascistella”. La giornalista ha replicato direttamente a Carlotta Vagnoli, che l’aveva definita “fascista” per aver divulgato i messaggi privati delle attiviste.

“Vorrei ricordare che esiste un interesse giornalistico per la pubblicazione di quel materiale – ha detto Lucarelli al Corriere – L’interesse sta nel denunciare la totale incoerenza fra l’immagine pubblica che queste persone hanno costruito di loro stesse e la negazione di quell’immagine appena si chiude il sipario pubblico”.

Selvaggia Lucarelli Carlotta Vagnoli	ANSA
Nel corso di un’intervista, Selvaggia Lucarelli ha risposto alle accuse di Carlotta Vagnoli      

Secondo la giornalista, le critiche rivoltele nascono dal rifiuto di accettare il confronto: “Quando c’è da confrontarsi con un pensiero critico, la loro risposta è la macchina del fango”.

Le accuse di Carlotta Vagnoli

Lucarelli ha poi risposto alle accuse dirette di Carlotta Vagnoli, che aveva sostenuto che la pubblicazione dei messaggi fosse “una vendetta personale”, ribadendo che il suo lavoro si inserisce in un contesto di interesse pubblico.

“La Vagnoli è sempre andata fiera delle possibili conseguenze delle sue lotte. Sosteneva che le cose vanno dette, accada quel che accada a livello legale”, ha affermato. “E poi scopro che cercava di creare un account all’estero per organizzare call out in forma anonima”.

Sul tema del call out, cioè la gogna digitale usata per colpire figure considerate “nemiche”, Lucarelli ha aggiunto: “So che dopo il call out contro Serena Mazzini ne è partito uno contro di me. Mi accusavano di bullismo. Hanno provato a coinvolgere anche vari nomi del giornalismo, ma si è spento tutto in fretta perché non c’era materia per reggere nessuna accusa“.

La giornalista ha spiegato di non conoscere personalmente le persone coinvolte nella chat “Fascistella”. “Mai. Nessun rapporto personale, nemmeno una stretta di mano”, ha precisato. “Con Vagnoli solo un paio di messaggi in privato, cordiali tra l’altro”.

La reazione alle chat e l’inchiesta di Monza

Lucarelli ha aggiunto: “Nelle carte dell’inchiesta di Monza emerge molto livore nei miei confronti. Dicevano delle cose veramente violente e offensive. Quella era pianificazione della mia distruzione, il desiderio di annientare la mia immagine. Dicevano cose come ‘dobbiamo trovare un hacker che le abbatta i profili’. Non è normale”.

L’autrice ha parlato anche del tono dei messaggi e dei riferimenti economici: “Mi hanno disturbato molte cose, come il fatto che utilizzassero i codici della peggiore destra e che fossero ossessionate dai miei guadagni. Dicevano: in una settimana ha guadagnato 48 mila euro di royalty. Ma anche questo è un pensiero antifemminista: il mio potere economico nasce dal mio lavoro”.

Alla domanda se vorrebbe incontrare le sue accusatrici, Selvaggia Lucarelli ha risposto: “Loro dovrebbero parlare con me, non io con loro. Ma vedo dai loro messaggi social che siamo lontani dalla presa di coscienza. Minacciano le vie legali: va bene, ce la vedremo in aula. Ma anche se dovessero mai vincere una causa, quello che hanno scritto in quelle chat resta. Resta e rivela chi sono davvero”.

Infine, Lucarelli ha ribadito la propria posizione sul femminismo: “Io mi definisco una femminista che non perde il senso critico e che fa da sentinella anche allo stesso femminismo, quello che a volte contiene storture, radicalismi e ottusità”.

selvaggia-lucarelli-carlotta-vagnoli ANSA/IPA