Alessia Orro vittima di stalking, “Mi seguiva ovunque e vivevo con la scorta anche per comprare il sapone”
La campionessa di pallavolo Alessia Orro ha parlato dell'incubo stalking negli studi di Verissimo: "Un giorno sei libera, l'altro in prigione"
Alessia Orro, 27enne campionessa mondiale di pallavolo e miglior giocatrice ai recenti Mondiali 2025 in Thailandia, si è raccontata a cuore aperto nello studio di Verissimo, ripercorrendo i difficili anni segnati dallo stalking, incubo che l’ha costretta a vivere sotto scorta. La giocatrice ha ammesso un errore, quello di non avere denunciato subito.
- Alessia Orro parla dello stalker a Verissimo
- L'inizio dello stalking
- Alessia Orro rinata dopo la fine dello stalking
Alessia Orro parla dello stalker a Verissimo
“Non avevo capito la gravità, infatti non avevo denunciato subito: pensavo di farcela da sola, come sempre”, ha raccontato Alessia Orro. Che ha ammesso lo sbaglio parlando con Silvia Toffanin: “L’errore più grande della mia vita, ho sbagliato a non aprirmi con le persone che mi stavano accanto”.
Il racconto del periodo buio inizia con un episodio apparentemente innocuo: “Si è presentato con un mazzo di fiori il giorno del mio compleanno, mentre mi allenavo con la Nazionale, e all’inizio credevo fosse un fan”, ha rievocato la pallavolista.
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Alessia Orro
L’inizio dello stalking
La situazione è presto precipitata: una tempesta di messaggi sui social, talvolta offensivi e talvolta appassionati. Poi l’uomo ha preso a seguirla: “Ha iniziato a seguirmi ovunque andassi, sempre ubriaco e pericoloso”.
Alessia Orro ha raccontato cosa significhi vivere essendo vittima di stalking: “Ti trovi un giorno a essere libera di fare tutto e il giorno dopo eri in prigione”.
Lo stalker è stato arrestato, ma dopo la scarcerazione è tornato a perseguitarla e Orro si è ritrovata a girare con la scorta “anche per andare a comprare il sapone al supermercato”.
Alessia Orro rinata dopo la fine dello stalking
Un clima di paura che l’ha segnata profondamente: lo stalking “lascia cicatrici fortissime, ci ho messo due anni a parlare e a liberarmene di questa storia” e “l’ho affrontato con la psicologa, perché era un trauma che volevo nascondere”.
“Un giorno – ha raccontato ancora Orro – mi sono svegliata e ho detto basta. Ho deciso di rinunciare alle guardie del corpo e lui è arrivato il giorno stesso. Io sono arrivata tre minuti dopo e la polizia è intervenuta subito prima che io riuscissi a vederlo”. “Ora il mio sorriso è tornato a brillare”, ha concluso la 27enne sarda.
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