Violento pestaggio nel Cpr di Gradisca (Gorizia), uomo in mutande inseguito e picchiato dagli agenti
I video diffusi dalla rete No Cpr hanno mostrato un apparente pestaggio ai danni di un uomo in mutande da parte di alcuni agenti del centro di Gorizia
Un video diffuso dalla rete No Cpr mostra un uomo seminudo inseguito dagli agenti in tenuta antisommossa all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia). Le immagini, che hanno suscitato sdegno e richieste di chiarimenti da parte delle autorità regionali e delle organizzazioni per i diritti umani, si interrompono prima del presunto pestaggio.
- Il video nel Cpr di Gradisca
- I commenti delle istituzioni sul pestaggio
- La condizione del Cpr di Gradisca
Il video nel Cpr di Gradisca
Due video, registrati e inviati segretamente nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), sono stati diffusi dalla rete No Cpr.
Secondo quanto riportato da Repubblica, i filmati ritraggono diversi agenti in tenuta antisommossa che rincorrono un uomo quasi completamente senza vestiti, che viene strattonato, scaraventato a terra poi portaro via di peso.
IPA
Secondo No Cpr, che ha definito il fatto “inaccettabile”, l’uomo sarebbe poi stato pestato dagli agenti. Il video lo mostrerebbe difatti ricoperto di sangue, senza nessuno che si preoccupi di soccorrerlo.
I commenti delle istituzioni sul pestaggio
La consigliera regionale del Friuli-Venezia Giulia, Laura Fasiolo (Pd), ha così commentato le immagini: “L’ennesimo episodio di violenza al Cpr di Gradisca non può che confermare quello che da tempo diciamo: queste strutture vanno superate e chiuse definitivamente proprio per la situazione inumana in cui si trovano sia i migranti, sia le Forze dell’Ordine”.
“La struttura-mostro di Gradisca da 20 anni raccoglie infinita disperazione, assenza di umanità – ha poi aggiunto Fasiolo – È necessario sicuramente fare luce sui video diffusi in queste ore, ed è altrettanto necessario che intervengano i ministri dell’Interno e della Giustizia per eliminare in modo definitivo i centri Cpr, a Gradisca e ovunque”.
Secondo Fasiolo, quanto ripreso è “l’ennesimo grave segnale di disperazione, di depressione, deprivazione culturale e di stress generalizzato di una struttura che non può più esistere“.
La condizione del Cpr di Gradisca
Repubblica afferma di aver ricevuto le immagini, ma di aver deciso di pubblicare esclusivamente un fotogramma del secondo video a causa della violenza mostrata.
Secondo la rete No Cpr, segnalazioni simili arrivano “almeno una volta alla settimana”. Il Cpr di Gradisca è ormai da tempo al centro di molte polemiche per le condizioni dei migranti e degli operatori che ci lavorano.
Scarsità di cibo, mancanza di igiene e abusi sarebbero all’ordine del giorno nel Cpr, con il dottor Nicola Cocco della Simm, società italiana di medicina delle migrazioni, che ha affermato che nella struttura potrebbe anche essere in atto un’epidemia di scabbia.
ANSA