Cosa sarebbe un sugo senza un buon soffritto a base di sedano, carota e cipolla? Solo del semplice pomodoro caldo.
E che dire di un fumante risotto alla milanese lasciato tostare solo in olio e burro, senza nemmeno una fettina del gustoso e salutare bulbo, ricco di vitamine e sali minerali?
Non c’è niente da fare: la cipolla è un elemento indispensabile per dare sapore a tutti i piatti, semplici o ricercati che siano. Peccato che tagliarla senza piangere calde lacrime possa rivelarsi una vera e propria impresa.
Per fortuna, sono tanti i sistemi che si possono usare per ovviare a questo fastidioso inconveniente.
Un tovagliolo bagnato sul tagliere
Grazie ad un video pubblicato tempo fa su TikTok e divenuto subito virale, si è scoperto un modo efficace per limitare il rilascio di effluvi lacrimogeni quando si tagliano le cipolle.
Basta prendere un tovagliolo di carta, inumidirlo, ed usarlo per ricoprire il tagliere sopra il quale affetteremo l’ortaggio. Chi ha provato questo metodo, garantisce che funziona.
Altri rimedi anti lacrime
Indossare degli occhiali può essere una buona soluzione per non piangere quando si tagliano delle cipolle, meglio se si tratta di quelli protettivi usati in diversi ambiti professionali, che circondano ed isolano totalmente gli occhi come accade con le maschere da sub.
Un altro metodo efficace per limitare l’effetto lacrimogeno del bulbo è quello di affettarlo sotto l’acqua corrente: il composto irritante, essendo altamente solubile in acqua, perderà la sua capacità di liberarsi nell’aria e raggiungere gli occhi.
Funziona anche tenere le cipolle per una mezz’ora in freezer prima di tagliarle. C’è anche chi, infine, consiglia di masticare una mollica di pane mentre si affetta, anche se non c’è nessun riscontro scientifico che possa supportare o confermare l’efficacia di questo rimedio casalingo.
Perché affettare la cipolla fa lacrimare
Quando la cipolla viene affettata, rilascia due particolari sostanze, un enzima ed un amminoacido che, combinate insieme, scatenano un reazione chimica che produce propilenossido, un gas idrosolubile costituito principalmente di ammoniaca, acido piruvico ed ossidi di zolfo.
Risalendo nell’aria grazie al taglio del coltello, il composto volatile emanato dall’ortaggio entra inevitabilmente in contatto con il film lacrimale che ricopre il bulbo oculare e, grazie all’acqua in esso contenuta, si trasforma in acido solforico. Gli occhi, quindi, per difendersi da questo agente particolarmente irritante, producono le lacrime.
Curiosità millenarie
In alcuni scavi archeologici, sono stati ritrovati resti di cipolle risalenti all’età del Bronzo, databili quindi intorno al 5000 a.C. Furono però gli Egizi ad iniziare a coltivare questi bulbi, insieme ad altre piante della loro stessa famiglia botanica come aglio e porro.
Nell’antico Egitto si credeva che il loro aroma pungente fosse in grado di ridonare il respiro ai defunti. Non stupisce, quindi, che dei frammenti di cipolla siano stati ritrovati nelle orbite oculari della mummia di Ramesse II.
In Grecia, invece, si pensava che abbuffarsi di cipolle rendesse il sangue più fluido. Per questo gli atleti ne facevano un consumo smodato, mentre i gladiatori romani se le strofinavano sul corpo per rassodare i possenti muscoli.
Nel Medioevo, la cipolla veniva considerata un rimedio medico contro mal di testa, alopecia e morsi di serpente.