Vi sono moltissimi modelli di auto storiche venduti a prezzi davvero esagerati, da record mondiali. Quella che sottoponiamo alla vostra attenzione è la Ferrari 250 GTO del 1963, la quale, nel 2018, stracciava ogni tipo di primato, aggiudicandosi il titolo di macchina più costosa del mondo. Si trattava (e si tratta) di uno degli esemplari più rari in assoluto, passata di mano ad una cifra pari a ben 60 milioni di euro.
Tante opere d’arte a quattro ruote avevano raggiunto vette faraoniche, ma questa le batteva davvero tutte. Poteva sembrare quasi assurdo spingersi a offrire certi simili, almeno nel caso di chi deve avere cura dei propri risparmi. Ma esistono uomini (e donne) in possesso di enormi fortune, al punto da sfidarsi a suon di proposte indecenti nel corso delle aste. E poi, nel mondo delle collezioni di auto classiche, arrivare a certe soglie sembra così giusto e meritevole.
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Una livrea inconfondibile
Solitamente sono tanti i fattori in grado di determinare la quotazione alla quale un’auto d’epoca può essere venduta. Molto importanti sono, di certo, la storia, l’unicità e le condizioni di tenuta. Tali fattori rivestono un ruolo cruciale nella definizione del prezzo. In tal caso, la Ferrari 250 GTO del 1963, essendo pure uno dei modelli meglio conservati in assoluto, con un’incredibile vissuto alle spalle, aveva tutte le ragioni affinché fosse ceduta a una cifra da urlo.
L’acquirente si rivelò David MacNeil, un collezionista di Ferrari e amministratore delegato di WeatherTech, pronto ad assicurarsela per 70 milioni di dollari, cioè circa 60 milioni dei nostri euro al cambio di allora. Uno dei più famosi esemplari di 250 GTO mai realizzati, numero di serie 4153GT, originale e dai nobili risultati messi a segno nel motorsport. Si presentava con livrea argento e gialla, anziché nel solito rosso canonico della Casa del Cavallino Rampante.
Inoltre, è stata oggetto di ben due libri dall’editore britannico Porter Press: Ultimate Ferrari 250 GTO – The Definitive History di James Page e Ferrari 250 GTO – The Autobiography of 4153 GT di Keith Bluemel. Insomma, unica e speciale, ben conservata, protagonista di memorabili imprese in pista e anche celebre. Ora capite perché MacNeill ha accettato di sborsare una spesa del genere? Noi persone comuni siamo costretti a guardare sognanti le immagini del bolide di Maranello, tuttavia c’è chi ha l’opportunità di custodirlo nel garage e mostrarlo orgoglioso agli amici.
I trionfi sportivi e i passaggi di consegna
Nei suoi primi due anni la Ferrari 250 GTO faceva parte delle famose squadre belga Ecurie Francorchamps ed Equipe National Belge. Si classificò quarta nella 24 ore di Le Mans del 1963, guidata da Pierre Dumay e Léon Dernier, mentre trionfò nella prestigiosa gara del Tour de France, affidata Lucien Bianchi e Georges Berger nel 1964.
Nella stagione 1964-65 partecipò a 14 eventi, incluso il Gran Premio dell’Angola in Africa. Corse poi in Spagna dal 1966 al 1969. Alla fine degli anni ’80 fu acquistata da Henri Chambon, felice di impiegarla in una serie di eventi storici e rally competitivi, prima di venderla nel 1997 allo svizzero Nicolaus Springer. L’auto cambiò poi proprietario e venne restaurata di nuovo prima di essere ceduta a David MacNeil.