Immatricolazioni auto in Europa: le marche che hanno venduto di più

Per la prima volta nel 2024, le immatricolazioni auto in Europa registrano una flessione in confronto allo stesso mese del 2023, ma il cumulato resta positivo

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 25 Aprile 2024 10:18

Per la prima volta nel corso del 2024, le immatricolazioni auto in Europa segnalano una flessione rispetto a dodici mesi prima. Nel confronto mese su mese, infatti, marzo termina con un -2,8%, secondo i dati forniti da ACEA, che ha preso a riferimento i 27 Paesi dell’Unione Europea, più quelli dell’EFTA (Islanda, Liechtenstein, Svizzera e Norvegia) e il Regno Unito, mentre i dati di Malta non sono disponibili. In totale, le registrazioni state di 1.383.410 unità.

Il cumulato rimane ugualmente positivo

A ogni modo, nonostante la flessione, il cumulato del primo trimestre rimane positivo in confronto allo stesso periodo del 2023, con 3.395.049 targhe e una crescita del 4,9% sul 2023. Tra i cinque major markets, nel terzo mese dell’anno l’unico a chiudere in segno positivo è stato il Regno Unito, forte di un ottimo +10,4%, mentre chiudono in negativo la Francia (-1,5%), l’Italia (-3,7%), la Spagna (-4,7%) e la Germania (-6,2%).

Si confermano, dunque, le criticità riscontrate da quest’ultima, in piena recessione. Le ridotte disponibilità di spesa della popolazione locale spingono a gestire in maniera più oculata i risparmi, anche nel settore automotive. La transizione ecologica ha segnalato, inoltre, parecchie difficoltà, specie in casa Volkswagen.

Sebbene il gruppo riesca a cavarsela, le proposte a zero emissioni del marchio leader lasciano abbastanza a desiderare. In particolare, l’esperimento della ID.3 (disponibile anche in Italia) rimane incompiuto. Soggetto a un corposo restyling anticipato, spacciato dal Costruttore come nuova generazione date le numerose modifiche apportate, permangono le lacune o presunte tali che la affliggono fin dal debutto.

Sul fronte italiano, l’erogazione degli incentivi auto 2024 continua a tardare, il che induce i conducenti interessati ad acquistare una nuova vettura ad attendere lo sblocco dei fondi. Comunque, è l’intera situazione del Vecchio Continente a mostrare alti e bassi. Se parliamo, invece, delle singole alimentazioni, la quota di mercato delle full electric è arrivata al 14,2%, superando di nuovo le diesel (10,1%).

Ibride ed elettriche pesano per oltre la metà sul totale immatricolato

Nell’area UE+EFTA+UK, le alimentazioni ibride sono salite del 4,9% e sul totale incidono meno le BEV (-11%), mentre le ibride tradizionali hanno portato avanti la scalata, in aumento del 15,4% e un market share del 30,6%. Nel complesso, sono state immatricolate 720.000 auto ibride ed elettriche, corrispondenti al 52,1% globale, mentre le BEV e le plug-in hanno raggiunto il 21,4%.

Il report indica che il conglomerato numero uno nel Vecchio Continente rimane VW Group con il 23,4% del totale, a fronte delle 323.773 unità vendute, in contrazione del 6,6%. Bene a marzo hanno fatto Skoda, Cupra e Porsche, rispettivamente contraddistinte da una crescita di 1,9, 5,2 e 9,2 per cento di punti percentuali.

Stellantis al secondo posto

Al secondo posto si colloca Stellantis, con il 16,5% di market share e 228.740 targhe, in diminuzione dell’8,7%, con l’unica nota positiva rappresentata da Jeep (+7,2%) . Terzo il Gruppo Renault con l’8,9% di quota e 123.603 unità, in crescita del 2,7%. trascinata da Dacia, con un +6,3%.

Seguono Hyundai Group (112.692 auto, 8,1% di quota), Toyota Group (7,4%, 102.400), BMW Group (7%, 96.061), Mercedes Benz (5,9%, 81.717) e Ford (3,5%, 48.161). In forte sviluppo è Mitsubishi, che, dopo aver meditato l’addio al Vecchio Continente, sembra aver preso la strada giusta, e registra un +206,6%, con 11.586 vetture. L’approccio low-cost e molto pragmatico, sta dando i frutti sperati