Ferrari, scompare il famoso scudo del Cavallino: ritrovato

Il fan club Ferrari di Caprino Bergamasco ha denunciato il furto del bandierone con lo scudo Ferrari, che dopo alcuni giorni è stato ritrovato proprio a Imola

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Il famoso scudo Ferrari, col simbolo del Cavallino Rampante in bella vista, è scomparso dal circuito di Imola. A denunciarlo è stato il Club Ferrari di Caprino Bergamasco, che all’indomani del GP di F1 tenutosi sul tracciato del Santerno, ha svelato il furto del bandierone che era posizionato, come sempre, alla curva della Tosa presso l’autodromo Enzo e Dino Ferrari. Un furto che addolora il club, ma soprattutto sconvolge l’ambiente che mai, soprattutto tra i gruppo di fan, aveva vissuto un gesto tale che, tra l’altro, coinvolge uno stendardo di rappresentanza che era stato creato col benestare anche di Ferrari nell’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo.

Lo scudo della Ferrari è stato recuperato. Era stata sporta denuncia contro ignoti, che ora verrà ritirata. Lo scudo infatti è riapparso proprio dietro a un cespuglio, ancora integro, proprio alla Tosa, dove era stato esposto nei giorni del GP. Il presidente del club Paolo Magni: “Probabilmente il post che avevamo fatto nei giorni scorsi in cui dicevamo che alcune riprese da videocamere di sorveglianza avrebbero consentito di identificare il responsabile del furto ha fatto effetto”. Appena saputo del ritrovamento i vertici del Club Ferrari sono tornati a Imola.

Il misterioso furto dello scudo Ferrari

L’amara scoperta è stata fatta lunedì 20 maggio, all’indomani della gara di F1 vinta dal solito Max Verstappen davanti a Lando Norris e Charles Leclerc, con gli addetti del fan club della scuderia di Maranello che si erano recati al Santerno per recuperare la bandiera. Ma al loro arrivo dello stendardo posizionato come sempre alla Tosa non c’era più traccia.

Qualcuno, non ancora identificato pubblicamente, ha infatti messo in atto il furto della bandiera raffigurante lo stemma del Cavallino Rampante, uno stendardo che porta con sé tanti valori e significati dato che riporta gli autografi dei più grandi piloti della storia della scuderia, come Raikkonen, Massa, Alonso, Leclerc e persino Schumacher. Un furto che, come scritto in un lungo comunicato da parte del presidente del Club Paolo Magni e dal presidente onorario Giulio Carissimi, ha provocato parecchio dolore.

“Risultava presente fino lunedì alle ore 12 circa; in serata in accordo con il Presidente di un club Locale per il ritiro, lo stesso mi annuncia della sparizione del nostro amato bandierone” si legge nella nota in cui è stata annunciata la sparizione dello stendardo. Uno scudo che , tra l’altro, è stato prodotto anni fa con l’approvazione dell’allora presidente Cordero di Montezemolo e che è sempre stato presente nei grandi appuntamenti con Ferrari protagonista. Ogni anno, infatti, si è fatto notare a Barcellona, Monza e Montecarlo, dove però non è stato possibile portarlo quest’anno, causa furto, nel GP vinto da Charles Leclerc.

Un oggetto che ha di certo un valore economico elevato, ma che per il fan club di Caprino Bergamasco ha un significato affettivo importantissimo.

Che fine ha fatto lo scudo Ferrari?

In tanti si chiedono chi possa aver messo in atto il furto dello scudo Ferrari del Club Ferrari di Caprino Bergamasco, ma di risposte ancora non ce ne sono. Proveranno di certo ad averle gli associati, con i responsabili del club che hanno fatto sapere che sono in corso accertamenti per cercare di rintracciare i ladri.

Il bandierone, che si trovava come detto alla Tosa, è stato infatti inquadrato dalle telecamere di sorveglianza del circuito. Il fan club, però, prima di passare alle denunce del caso ha deciso di dare tempo ai “mariuoli” protagonisti del gesto, nella speranza che lo stendardo possa essere restituito senza dover ricorrere all’aiuto delle forze dell’ordine. Detto fatto, scudo ritrovato.