Se possiedi un’auto diesel recente, la spia AdBlue è un “guaio” che prima o poi dovrai affrontare. Questo sistema, essenziale per ridurre le emissioni, può trasformarsi in una fonte di preoccupazione e di spese impreviste. Vediamo insieme, con un approccio da officina, come riconoscere i problemi, capirne le cause e trovare le soluzioni più efficaci.
Indice
A cosa serve il sistema AdBlue
Prima di parlare di guasti, è importante capire cos’è l’AdBlue. Non è un additivo per il carburante, ma una soluzione chimica che viene iniettata nei gas di scarico per neutralizzare gli ossidi di azoto (NOx). Il sistema che se ne occupa, chiamato SCR, è tanto efficace quanto delicato. I suoi problemi nascono quasi sempre da questi due fattori:
- la cristallizzazione del liquido: un processo che si innesca con le basse temperature (sotto i -10°C circa) e che crea depositi solidi capaci di ostruire l’iniettore, la pompa o le tubazioni;
- la scarsa qualità dell’AdBlue: l’utilizzo di un prodotto non conforme alla normativa ISO 22241 o contaminato può danneggiare irrimediabilmente i sensori e il catalizzatore.
Per questo, il mio primo consiglio pratico è agire in via preventiva. L’uso regolare di un additivo anti-cristallizzante specifico per AdBlue, aggiunto durante il rabbocco, è la soluzione più semplice ed economica per mantenere l’impianto pulito e proteggere i suoi componenti. Questo prodotto lo consiglio spesso ai miei clienti.
Riconoscere i problemi
Un veicolo ci avvisa sempre prima che un piccolo problema diventi un danno serio. Il sistema AdBlue non fa eccezione e comunica attraverso una serie di avvisi sul cruscotto che è fondamentale non ignorare. Riconoscerli permette di intervenire nel modo giusto e al momento giusto. Ecco i segnali a cui prestare la massima attenzione:
- spia gialla o ambra: è il primo avvertimento. Indica solitamente una scritta AdBlue che indica un basso livello del liquido e fornisce un’autonomia residua in chilometri per effettuare il rabbocco;
- spia rossa e avaria motore: se il primo avviso viene ignorato, l’allarme diventa critico. La centralina segnala un’anomalia grave con l’accensione della spia motore;
- taglio della potenza: il veicolo entra in modalità “recovery” per proteggere il motore e il sistema antinquinamento, limitando immediatamente le prestazioni;
- blocco dell’avviamento: dopo aver raggiunto zero km di autonomia, per legge, la centralina impedirà l’accensione del motore al successivo arresto fino al ripristino del sistema, così da limitare le emissioni nocive;
- consumo anomalo e perdite: se il rabbocco diventa troppo frequente, è probabile che ci sia una perdita nell’impianto o l’iniettore inceppato aperto. Consiglio di cercare incrostazioni bianche vicino al serbatoio o allo scarico.
Dai codici di errore ai guasti specifici
Quando una spia si accende, la centralina memorizza un codice di errore (DTC) che aiuta il tecnico nella risoluzione del guasto. Nel caso dell’AdBlue, il più comune è senza dubbio l’errore P20E8, che segnala una pressione del liquido AdBlue troppo bassa. L’esperienza in officina insegna che questo problema è quasi sempre causato dal guasto di uno dei seguenti componenti:
- pompa AdBlue: è il cuore del sistema e, purtroppo, il pezzo più costoso. Quando non riesce a generare la pressione richiesta, scatta l’errore P20E8. La sua sostituzione è un intervento complesso e oneroso;
- iniettore intasato: a causa degli sbalzi termici, i cristalli di urea possono ostruire l’iniettore che spruzza il liquido nello scarico, causando anomalie di pressione e flusso;
- sensore di livello: un altro guasto frequente si manifesta quando la spia segnala un livello basso di AdBlue. La colpa è spesso del galleggiante bloccato da incrostazioni, che impedisce al sensore di leggere il livello corretto;
- sensore NOx: questo componente è un vero e proprio “naso elettronico” che controlla l’efficacia del sistema. A volte si guasta e invia dati errati alla centralina, facendole credere che l’AdBlue non funzioni. Questo può portare a una diagnosi sbagliata, accusando il sistema AdBlue quando il vero colpevole è il sensore stesso.
Dato che più componenti possono causare lo stesso errore, il consiglio da professionista è uno solo, effettuare una diagnosi computerizzata in officina. Cancellare l’errore con uno strumento amatoriale senza aver identificato e risolto il guasto specifico è inutile e porterà quasi certamente al ripresentarsi dell’avviso.
Costi di riparazione
Parlare di costi è sempre delicato, perché ogni auto e ogni officina ha le sue tariffe. Tuttavia, è utile avere un ordine di grandezza per capire a cosa si va incontro. La prevenzione, comunque, resta l’investimento migliore per evitare di dover affrontare questi imprevisti. Ecco una stima dei costi per gli interventi più comuni:
- sostituzione pompa AdBlue: è tra gli interventi più onerosi, con un costo che si attesta tra i 600 € e i 1.400 € a seconda del tipo di auto e di impianto;
- sostituzione iniettore AdBlue: una spesa più contenuta ma comunque significativa, che può variare dai 150 € ai 400 €;
- serbatoio completo: necessario su alcune auto (come quelle del gruppo Stellantis) quando i sensori interni si guastano, l’intervento può costare dai 1.100 € ai 1.800 €;
- sensore NOx: è importante essere chiari su questo punto, questo sensore è un componente tecnologicamente complesso e, di conseguenza, molto costoso. A seconda del modello dell’auto, il solo costo del ricambio può variare ampiamente, partendo da circa 300 € fino a superare i 700 €, a cui va poi aggiunta la manodopera per la sostituzione e la calibrazione. Su molte vetture è necessario anche effettuare l’aggiornamento software della centralina motore.
Fortunatamente, esistono modi per contenere le spese e allungare la vita del sistema. I consigli che mi sento di darti sono basati sull’esperienza in officina, che possono aiutarti a evitare inutili spese sono:
- AdBlue di alta qualità: è il primo passo per evitare contaminazioni e preservare i delicati componenti del sistema;
- additivi preventivi: è il modo più efficace ed economico per evitare la cristallizzazione, che è la causa principale della maggior parte dei guasti.
Prima di intraprendere la strada della sostituzione dei componenti è consigliabile effettuare un controllo in casa madre, questo per verificare eventuali richiami o riconoscimenti di garanzia per difetti noti nel sistema AdBlue. Un prova possibile prima di sostituire componenti costosi è la pulizia manuale, tramitel’uso di un detergente specifico che scioglie le incrostazioni AdBlue, in questo caso sarà necessario rimuoverla dal veicolo.