Come funziona l’ESP in auto e quando disattivarlo

L’ESP auto è il cosiddetto sistema di controllo della stabilità del veicolo, che aumenta la sicurezza alla guida in qualsiasi condizione di asfalto

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Francesco Menna

ingegnere meccanico

Laureato in Ingegneria Meccanica, sono un appassionato di motori e musica. Quando non scrivo, suono la chitarra. Il mio sogno? Lavorare nel mondo automotive.

Pubblicato: 30 Luglio 2024 09:00

Il controllo elettronico della stabilità (ESP – Electronic Stability Program) rappresenta uno dei progressi tecnologici più significativi nel campo della sicurezza automobilistica. Introdotto per la prima volta negli anni ’90, l’ESP è progettato per aiutare i conducenti a mantenere il controllo del veicolo in situazioni critiche, riducendo il rischio di sbandamento e di incidenti.

Questo sistema intelligente monitora costantemente il comportamento dell’auto, intervenendo automaticamente quando rileva una perdita di aderenza o una deviazione dalla traiettoria indesiderata. Nonostante i vantaggi evidenti, esistono situazioni specifiche in cui potrebbe essere necessario disattivare l’ESP. Capire come funziona questo sistema, i suoi benefici e i momenti in cui potrebbe essere utile disattivarlo è fondamentale per ogni automobilista.

Che cos’è l’ESP

L’ESP è un sistema di sicurezza attiva sviluppato per aiutare i conducenti a mantenere il controllo del veicolo durante manovre critiche, come sterzate brusche o condizioni stradali scivolose. Interviene quando rileva una perdita di aderenza delle ruote, applicando automaticamente i freni alla singola ruota per riportare il veicolo sulla traiettoria desiderata.

Il concetto di controllo elettronico della stabilità è stato sviluppato negli anni ’90 da Bosch, in collaborazione con Mercedes-Benz. La prima vettura ad essere equipaggiata con l’ESP di serie fu la Mercedes-Benz Classe S nel 1995. Da allora, il sistema è diventato obbligatorio per tutti i nuovi veicoli venduti nell’Unione Europea dal 2014 e in molti altri paesi nel mondo, grazie ai suoi comprovati benefici nella prevenzione degli incidenti. Il sistema ESP è composto da diversi componenti che lavorano insieme per monitorare e correggere la stabilità del veicolo. I principali includono:

  • sensori di velocità delle ruote: monitorano la velocità di rotazione di ciascuna ruota;
  • sensore di imbardata: misura la velocità angolare del veicolo intorno al proprio asse verticale;
  • sensore di angolo di sterzata: rileva l’angolo di rotazione del volante;
  • centralina di controllo: elabora i dati provenienti dai vari sensori e determina se il veicolo sta seguendo la traiettoria desiderata;
  • attuatori dei freni: applicano la forza frenante alle singole ruote in modo indipendente.

Il funzionamento

L’ESP funziona monitorando costantemente i dati provenienti dai sensori del veicolo. Quando la centralina rileva una discrepanza tra l’angolo di sterzata e la traiettoria effettiva del veicolo, capisce che si sta verificando una perdita di aderenza. In risposta, l’ESP interviene applicando i freni a una o più ruote in modo selettivo, riducendo la potenza del motore se necessario. Questo aiuta a riportare il veicolo sulla traiettoria desiderata senza l’intervento diretto del conducente. L’ESP è progettato per intervenire in una varietà di situazioni critiche, tra cui:

  • sterzate brusche per evitare un ostacolo: se il conducente sterza bruscamente per evitare un ostacolo, l’ESP può applicare i freni a singole ruote per mantenere il controllo del veicolo;
  • guida su strade scivolose: su superfici bagnate o ghiacciate, l’ESP può aiutare a prevenire la perdita di controllo applicando frenate correttive;
  • curve ad alta velocità: quando si affrontano curve ad alta velocità, il sistema può intervenire per prevenire il sovrasterzo o il sottosterzo, mantenendo il veicolo stabile sulla strada.

Quando disattivare l’ESP

Quando si guida fuoristrada, il sistema ESP può diventare un ostacolo piuttosto che un aiuto. Su terreni irregolari come sabbia, fango o ghiaia, il sistema può interpretare erroneamente la perdita di trazione come una situazione pericolosa e intervenire riducendo la potenza del motore o applicando i freni. Questo può limitare la capacità del veicolo di superare ostacoli o di mantenere il movimento su terreni difficili. Disattivando l’ESP, il conducente ha il controllo completo del veicolo, permettendo una guida più efficace in queste condizioni particolari.

In condizioni di neve e ghiaccio, il sistema di controllo della stabilità può a volte intervenire in modo eccessivo, limitando la trazione necessaria per muoversi o per partire da fermo. Disattivare l’ESP in queste situazioni può permettere alle ruote di girare liberamente, facilitando il movimento. Tuttavia, è importante fare attenzione e riattivare l’ESP una volta superata la situazione specifica, poiché il controllo elettronico della stabilità è cruciale per mantenere la sicurezza in condizioni di scarsa aderenza.

Durante la guida sportiva o in pista, i conducenti esperti possono preferire disattivare l’ESP per avere un controllo totale sul veicolo. In questi contesti, l’ESP potrebbe interferire con manovre intenzionali come derapate controllate o sterzate aggressive. La disattivazione consente ai piloti di sfruttare appieno le capacità del veicolo senza l’intervento del sistema di stabilità. Tuttavia, questa pratica è consigliata solo per conducenti esperti e in ambienti controllati, poiché comporta un rischio maggiore di perdita di controllo. La procedura per disattivarlo può variare a seconda del modello e del produttore del veicolo. In genere, si usa un pulsante sul cruscotto contrassegnato con le sigle ESP, ESC (Electronic Stability Control) o con un’icona di un’auto con linee di derapate. In alcuni modelli, la disattivazione può essere temporanea e si riattiva automaticamente dopo un certo periodo o una volta che il veicolo supera una certa velocità.