Per quanto sia essenziale andare in moto, dare gas e godersi l’ebbrezza unita al suono del motore, avere una destinazione da raggiungere per il weekend, è sempre un’ottima occasione per ogni motociclista. Con l’arrivo della bella stagione, la moto sta sempre meno in garage e diventa fisiologico pensare a un posto dove andare nel giorno libero o nel weekend per godersi un po’ di Primavera e qualche tipicità del territorio. Premettendo che ogni luogo può offrire anche solo la scusa per faresi un giro, abbiamo osservato cinque fra le migliaia di mete non impegnative che possono ispirare la nostra giornata.
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PASSO DELLA RATICOSA
Non esiste un motociclista che da Parma a Pesaro, da Grosseto a Padova, non conosca il Passo della Raticosa. Strategico come una base spaziale, si trova a 968 metri s.m.l. in provincia di Firenze al confine con l’Emilia. Vicino a Firenzuola, la 610 R Selice-Montanara-Imolese è l’arteria che raccoglie tutti i motociclisti che giungono dalla Romagna e attaccano l’Appennino. Venendo da nord, infatti, il riferimento è Imola, da cui si può lasciare l’Autostrada e percorrere la “Montanara” fino in al passo.
Altro escamotage è la “Futa” o SS65 che i bolognesi conoscono bene e che taglia lungo Pianoro-Loiano-Roncastaldo-Monghidoro, e arrivare in vetta da qualsiasi parte della Pianura Padana. Sempre la Futa congiunge Prato e Firenze che sono a un tiro e per chi viene dal sud, inutile suggerire di passare da Firenze, fuori dall’A1 e godersi il panorama fin su in cima. E’ l’occasione per mescolarsi a centauri di tutti i tipi e vedere più modelli di moto passare di lì in un paio d’ore, che in qualsiasi evento o salone dedicato. Tra incalliti appassionati di tornanti, comitive e moto club, tutto il panorama motociclistico d’Italia e non solo passa di qui. Tra chi si ferma per un panino e chi va in bagno, c’è tutta la voglia di stare all’ombra delle grosse querce che dominano la collina davanti al bar oltre la strada e rilassarsi stile pic-nic con una coperta, levandosi stivali e tuta in pelle, eccezion fatta per quando c’è una gara in tv che allora gli irriducibili della MotoGP trasformano lo Chalet della Raticosa nel più classico bar sport ben frequentato.
FIRENZE
La Raticosa può essere una meta, ma generalmente è un grande luogo, culto del passaggio verso destinazioni di pianura. Impossibile, soprattutto per chi viene da più lontano, non considerare la vicinanza di Firenze e non sentire il richiamo della città del Rinascimento. Città di una bellezza internazionale, raggiungerla in moto nei mesi più caldi può rendere ancor più emozionante la visita del capoluogo toscano. Dalla costa tirrenica della regione è quasi la scusa per andare a prendere un caffè nei tanti locali del centro storico, ma se si giunge da sud, Roma è il riferimento, poi si può scegliere il tratto di A1 o con più tempo a disposizione, optare per la E80 da Civitavecchia e risalire fino all’imbocco della SS223 che torna nell’interno e passa per Siena. Più avventuroso se si arriva da Perugia, si passa per Arezzo e si prendono le varie provinciali come l’SP1 e le successive SP85-86-88 fino a Pontassieve dove la SS67 ti porta direttamente a Firenze.
Un altri passi cari ai romagnoli sono il Muraglione (907 m.) e il Passo della Colla (913 m.) che collegano Forlì e Faenza al Mugello. Una volta a Borgo San Lorenzo, la via più breve prosegue per la “Faentina”, che diventa SR302 e si arriva alle porte della città. Qualunque sia il percorso scelto in moto, l’arrivo ripaga del viaggio e non serve sottolineare le bellezze del storiche per lasciare la moto e procedere a piedi per il centro. Se non si è mai andati, la motocicletta è un’ottima scelta e la si può lasciare lungo le fermate della moderna tramvia che in pochissimi minuti arriva nel cuore di Firenze. Un aperitivo, un caffè, un pranzo o una semplice foto con bacio in Piazza della Signoria valgono la visita.
CESENATICO
Chi ama il mare ha 8.300 chilometri di costa da visitare, ma se esiste una location che è buona in tutte le stagioni per una sosta o un giro in moto, questa è Cesenatico. Località balneare storica in provincia di Forlì-Cesena, bacia la SS16, meglio conosciuta come l’Adriatica ed è da qui che bisogna uscire per lasciarsi il traffico di auto e camion per farsi conquistare dalla più bella cartolina della Riviera Romagnola. Con l’antico Porto Canale disegnato da Leonardo da Vinci, le case colorate del centro storico, la pescheria, la vecchia ghiacciaia e un piccolo traghetto che unisce le due sponde del canale, non è solo una semplice stazione del divertimento estivo, ma un vero e proprio paese di mare che conserva, insieme alla vicina Cervia, l’essenza di un mare che ha lavorato e vissuto i cambiamenti e le grandi stagioni del nostro paese
. Gli appassionati di moto e gare ricorderanno Cesenatico tra i luoghi che, dagli albori del motociclismo hanno ospitato gare di profilo internazionale con i maggiori campioni del motociclismo, da Pasolini a Read, passando per Hailwood, Parlotti, Bergamonti, Buscherini e l’immancabile asso, Giacomo Agostini. Da nord conviene passare per Bologna, proseguire lungo la diramazione per Cesena, uscire dall’autostrada e seguire le indicazioni per il mare. E’ possibile anche arrivare a Ravenna e puntare verso Cesenatico scendendo proprio lungo l’Adriatica. Da sud, Bologna è sempre lo snodo ideale, ma chi sale da più giù, può seguire l’autostrada o l’SS16 passando da Pesaro-Cattolica-Misano e una volta a Rimini, proseguire in direzione nord. Locali, bar di motociclisti, un molo turistico, un lungomare a misura d’uomo sono gli ingredienti giusti per lasciare la moto qualche ora sul cavalletto e gustarsi una banale piadina, che non è mai banale qui, con il sardoncino fresco appena fritto e una bottiglia di Sangiovese da aprire rigorosamente solo tornati a casa.
MANTOVA
E’ l’enclave emiliana in Lombardia, è il prolungamento dell’Emilia oltre il Po; Mantova. Terra di cibi di una volta e di motori, Mantova si trova al centro del Norditalia e raccoglie tutta la cultura e l’enogastronomia Padana. Si arriva facilmente da tutte le parti e non solo dall’Italia. L’A22 Brennero lambisce la città e Bolzano, Trento, Rovereto, Verona sono ben collegate. Da sud si passa per Modena o Reggio Emilia che sono veramente vicine ed è comodo risalire lungo l’A1 che incrocia l’A14 nei pressi di Bologna. Da lì basta scegliere se percorrere la Via Emilia o continuare per l’Autostradafino al bivio per il Brennero e puntare a nord.
Da Milano non è necessario infilarsi in autostrada con la moto, ma lasciato l’interland, ci sono le provinciali che passano per Soncino, Manerbio, Calvisano, Carpenedolo che scendono verso la città di Tazio Nuvolari. Interessante il piccolo museo dedicato all’eroe delle due e quattro ruote originario di Castel d’Ario che, a settant’anni esatti dalla scomparsa, è ancora il più grande eroe sportivo di Mantova. Il centro è un salotto di stili che vanno dal classico al medievale. Basta parcheggiare la moto appena fuori dalle mura, là dove il Mincio forma due laghi e ci si può immergere in un’atmosfera rilassata e piacevole di una passeggiata per le vie, tra i negozi e una sosta in trattoria.
SUTRI
Attraversare il Centritalia offre ghiotte occasioni di perdersi tra le città medievali che oggi formano un vasto arcipelago di paesi antichi lungo tutta la dorsale appenninica. Laddove non c’è un tratto di statale dritta e in piano, sorge Sutri. Raggiungibile dalla SS2 la “Cassia”, questo borgo ha un prezioso patrimonio storico e merita una visita almeno una volta. Situata tra il Lago di Vico a nord e il Lago di Bracciano a sud, il territorio ben si addice all’uso della moto, non solo per il divertimento che ne può scaturire, ma anche per la morfologia tortuosa delle varie strade da percorrere, che così si assaporano meglio nelle loro antica forma. Scendere lungo la Cassia per chi giunge da nord è la strada più semplice, ma se la sponda di provenienza dell’Italia è quella adriatica e non si è ancora valicato l’Appennino, uno dei percorsi più indicati è uscire a Orte dall’E45 e seguire il Tevere in direzione Magliano Sabina, passare per Civita Castellana seguendo le indicazioni per Nepi-Sutri. Da Roma non vi è motociclista degno di questo aggettivo che non si sia fermato per un panino o una gricia nei dintorni e non conosca questo luogo che per chi arriva dal sud, è consigliabile raggiungere costeggiando la Capitale, superandola fino a destinazione. Con tanta storia da raccontare, una giornata a Sutri è comunque più che sufficiente per vedere l’anfiteatro romano completamente scavato nel tufo, la necropoli etrusca con decine di tombe, le mura etrusche incorporate da quelle medioevali, un paganissimo mitreo, poi convertito in chiesa e il Duomo di origine romanica. Il motociclista che si ferma qui respira cultura, oltre che profumo di pane appena sfornato e sugo all’amatriciana.
Quello che conta in moto è andare, saper viaggiare, sentire la voglia di salire in sella, girare la chiave, inserire la prima e partire. E’ tutto quel che serve e ogni meta è una destinazione perfetta perché ci fa usare la motocicletta e muovere l’anima, ma se abbiamo un posto bello da visitare, un angolo di paese, una spiaggia, un monte, una piazza o un castello in cui lasciare un po’ di noi, allora è bene farlo in moto perché ne varrà sempre la pena.