Navigando nel catalogo di Prime Video ci si può imbattere nel documentario “One More Time” su Bonneville. Titolo in inglese, immagine di una moto sul lago salato, ci si aspetta il solito prodotto patinato di qualche personaggio super-sponsorizzato che usa la Speed Week sulla distesa di sale dello Utah per fare promozione a sè o al brand di turno e invece… niente di più lontano.
Indice
Una storia semplice e speciale
Si tratta della storia dei fratelli Borri, Piercarlo e Vincenzo, rispettivamente 74 e 80 anni che nel 2018 vanno a Bonneville per provare a stabilire un record nella categoria 50cc. Una storia semplice e speciale, intrisa dello spirito di Burt Munro, fatta di fatica e di soddisfazioni che ripagano l’amore di tutta una vita. In mezzo al bianco del deserto e agli altri team, i due fratelli sembrano completamente fuori contesto eppure perfettamente a proprio agio. È lo stesso contrasto che c’è tra l’età avanzata che segna il tempo sui loro corpi e quella luce negli occhi, vivida e concentrata.
I fratelli Borri, due piloti vincitori di campionati nazionali nei primi anni ’60, sono ad una distanza siderale dal resto del mondo della Speed Week, eccetto per una cosa: la velocità. Sono uomini d’altri tempi, che quando telefonano a casa alzano la voce perché sono lontani, che prima di metter giù chiedono una preghiera alla moglie, la prima persona da sentire giù dalla moto, appena dopo aver acceso la sigaretta.
Un piccolo, grande documentario amatoriale
La messa a punto del motore che si fa a orecchio e a piccoli colpi di cacciavite, i dialoghi fitti tra fratelli in una lingua antica, ruvida e sincopata, la lezione sull’arte meccanica della carburazione grassa e magra, sono testimonianze destinate a diluirsi fino a perdersi. Storie della tradizione motoristica del nostro paese che stanno scomparendo. Vincenzo prepara la moto, Piercarlo la lancia sulla distesa, con il suo corpo secco e la faccia da Harry Dean Stanton. Due vecchi fratelli con i loro dubbi, le domande su cosa ci facciano lì, ma con quei sorrisi pronti ad esplodere in viso e quegli abbracci spontanei da ragazzi che sono la risposta a tutte le loro domande.
Un piccolo, grande documentario amatoriale su cosa voglia dire essere piloti, che si nasce e si resta per tutta la vita. Perché il record è tutto, ma più di tutto è la soddisfazione. “One More Time” parla di moto, parla dei due fratelli Borri di Chivasso, ma parla anche di tutti noi, del perchè si va in moto e si continua ad andarci, parla delle passioni da cui ognuno cerca di trarre quelle soddisfazioni che sono poi le scintille, non importa quanto grandi, che illuminano i momenti più intensi della nostra vita. Solo questo conta, questo e telefonare a casa alla Marisa.