Perché Ferrari in Bahrain spera di fare un passo avanti nelle prestazioni

Il team italiano porta il primo pacchetto aerodinamico per correggere la vettura: focus su trazione e bilanciamento per Sakhir

Foto di Zander Arcari

Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Pubblicato: 9 Aprile 2025 08:38

Ferrari aggiorna la SF-25. Vasseur nutriva delle incertezze al riguardo, in quanto serviva una certa comprensione prima di deliberare il primo pacchetto di update. I dubbi sono stati fugati per due ragioni: la necessità di spingere per recuperare terreno e l’aiuto di Antonio Giovinazzi nel campo ipotetico. Per questo il Cavallino Rampante si presenta in Bahrain con la speranza di realizzare uno step concreto in avanti.

Giovinazzi testa gli aggiornamenti al simulatore

Antonio è il terzo pilota della scuderia italiana. Nel ricoprire il suo ruolo era in Giappone con la squadra lo scorso fine settimana. Tuttavia, su preciso ordine del team principal, interrompe la sua presenza a Suzuka, fa armi e bagagli e torna in Italia per aiutare il team a velocizzare la validazione del pacchetto aerodinamico. Atterra con un diretto a Bologna, si dirige a Maranello e inizia a lavorare al simulatore.

Una due giorni molto intensa e frenetica dove sperimenta le nuove parti della vettura. Ferrari ha inserito i dati raccolti nella pista nipponica per aggiornare il software e ottenere i primi riscontri importanti, con il chiaro compito di costruire la messa a punto della monoposto su base specifica per il Bahrain. Un compito decisivo per presentarsi a Sakhir con tanta cognizione di causa e un setup già pronto sul quale lavorare in pista.

I compromessi tecnici che frenano la Rossa

La SF-25 pecca di interazione tra meccanica e aerodinamica, un grattacapo che durante le prime tre gare del mondiale 2025 ha tarpato le ali, dove il posteriore della vettura non è mai riuscito ad esprimersi nella maniera corretta. Sebbene le altezze da terra sino ad ora utilizzate siano all’interno dello studio progettuale, la possibilità di avvicinarsi maggiormente all’asfalto e generare più carico non c’è stata.

Una situazione nociva per quanto riguarda la performance. Perché il potenziale massimo della vettura, quello menzionato più volte da Vasseur, per ora resta inespresso.

  • La finestra di setup è ristretta e il corretto bilanciamento non fa presenza. Lo abbiamo visto chiaramente in Giappone con una prestazione appena sufficiente, dove questo limite ha tolto due decimi di prestazione potenziale. Anche la trazione ne risente parecchio.
  • Sfruttare al meglio le fasi di accelerazione non è stato ancora possibile. La cinematica pull-rod al retrotreno è in grado di produrre un alto grado di squat, visto da molti come uno sbaglio in fase di disegno.

In realtà, potendo utilizzare altezze da terra più specifiche, oltre a generare più carico aerodinamico consentirebbe un compromesso sulla rigidezza sospensiva più facile da centrare, con relativo benefici sul potenziale inespresso relativo alla trazione.

Gli aggiornamenti della Ferrari in Bahrain

La nuova versione del fondo dovrebbe presentare modifiche in diverse aree, tra cui i Canali Venturi, la chiglia e il diffusore. Una macro componente rivista che nutre la necessità di stabilizzare la generazione del carico nelle varie fasi di marcia, distribuendo la spinta verticale su tutta la lunghezza del pavimento. Uno dei target è lampante: eliminare il sottosterzo, per concedere a Hamilton e Leclerc un handling più efficace.

La confidenza al volante è decisiva per accedere al massimo rendimento, scenario competitivo che non è ancora andato in onda per la Ferrari. Per questo ci aspettiamo altre modifiche sull’ala posteriore per gestire al meglio la massa fluida in arrivo dall’avantreno e ottimizzare la struttura aerodinamica della SF-25. Idem per altri accorgimenti minori per adattare al meglio la vettura italiana alla pista stop and go bahrainita.

Trazione e velocità di punta per ottimizzare il rendimento

Ferrari torna in Bahrain a distanza di un mese e mezzo abbondante. Una pista che, a livello teorico, considerando le caratteristiche della Rossa, dovrebbe andare incontro alle esigenze della SF-25. Ma le condizioni ambientali saranno differenti con temperature decisamente più alte. Il target numero uno è proprio quello di esaltare il potenziale in trazione ancora inespresso di cui parlavamo in precedenza.

Si tratta di un parametro fondamentale per Sakhir, dove il compromesso aero-meccanico sarà meno esigente rispetto a Cina e Giappone. L’altro elemento che la squadra vuole sfruttare a pieno riguarda la top speed. La Rossa ha mostrato ottime velocità di punta, fattore cruciale in Bahrain, considerando la presenza di ben quattro tratti ad alta velocità di percorrenza dove le vetture superano i 300 chilometri orari.

Lewis Hamilton, pilota della Ferrari
Fonte: Getty Images
Lewis Hamilton a bordo della Ferrari SF-25 nel GP del Giappone 2025

In ultima istanza, due parole sugli pneumatici. Tenendo presente la natura della pista, gli sforzi maggiori sulle mescole saranno di tipo longitudinale. Ecco perché vige la necessità di evitare al massimo i micro scivolamenti al retrotreno nelle fasi di accelerazione, scenario che andrebbe ad accelerare il degrado. Ferrari è pronta a realizzare il primo passo e dimostrare che il mondiale 2025, con ancora 21 tappe da disputare, resta ancora aperto.