GP Ungheria, qualifiche: Leclerc fantasmagorico in pole con la Ferrari

Super Charles soffre tutta la sessione, per poi mettere assieme un giro perfetto. Hamilton solo tredicesimo

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Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Pubblicato: 2 Agosto 2025 17:13

Le gomme in F1 non sono affatto una scienza esatta. Tuttavia c’è chi le sa utilizzare alla perfezione, vedi McLaren, e chi non è ancora riuscito a capirle come dovrebbe. Parliamo di Ferrari, ad esempio, che nella terza sessione di prove libere ha mostrato incertezze su attivazione e mantenimento delle corrette temperature di esercizio. Serviva un passo avanti. Alla fine della sessione Leclerc è in pole, mentre Hamilton è solo tredicesimo.

GP Ungheria, Q1: Ferrari da subito senza feeling

Ambedue le vetture italiane abbandonano la pitlane. Per il primo run, le SF-25 montano un set di pneumatici cerchiati di rosso. Le condizioni ambientali sono simili a quelle delle FP3. Charles mette assieme un giro un po’ così, fa meglio Hamilton che riesce a trovare una tornata più pulita. In linea generale si nota sempre lo stesso pattern, con una certa difficoltà nell’avvicinarsi all’apice e la tendenza al sovrasterzo in uscita.

Chiaramente molto dipende dalla gestione gomme, che il Cavallino Rampante sta cercando di curare al meglio. Dopo il primo stint, si torna in pista sempre con la mescola Soft. Un secondo run dove la Rossa deve chiudere la pratica in questa prima parte della sessione classificatoria. C’è una gran coda in pitlane, con tutte le vetture nervose e vogliose di uscire in pista. Il sole non c’è più e il tempo per marcare un giro sta scadendo.

I ferraristi cercano di accelerare le operazioni portando le gomme in temperatura al meglio. Charles commette una grossa sbavatura nel T2 che quasi gli fa perdere l’auto ad alta velocità. Per fortuna la tiene, chiudendo il giro in quinta posizione. Anche Lewis passa il taglio, ma sino ad ora non sembra che le coperture siano gestite nel modo giusto. Serve più precisione e meno traffico.

GP Ungheria, Q2: Hamilton eliminato

Va detto che le due monoposto appaiono molto nervose, offrendo ai piloti una sensazione tutto tranne che ottimale. I diretti interessati ne parlano via radio, cercando una soluzione per accedere a un livello di aderenza superiore. Leclerc è molto chiaro in radio, sostenendo che rispetto alla terza sessione di prove libere non trova più lo stesso feeling con la vettura. Un problema che va risolto, e velocemente.

Si lamenta addirittura via radio, dicendo che l’unica buona modifica realizzata nelle FP3 non è stata mantenuta. Come previsto, arriva il rischio pioggia. Per ora parliamo di alcune gocce nel secondo settore, che mettono in allarme tutte le scuderie. Gli ingegneri di pista della Rossa offrono tutti i consigli per dare il massimo, poco prima che i piloti si lancino per il primo tentativo push della Q2.

Hamilton non è preciso nel T2, dove rema parecchio a centro curva; stesso discorso per Charles. Il distacco è molto ampio, ma parliamo sempre di gomme usate. La sensazione è sempre la stessa: lottare con le gomme. Non si riesce proprio a centrare la finestra di funzionamento delle coperture, con la solita asincronia termica che sta limitando fortemente il rendimento. I ferraristi si lamentano, ma non si riesce a fare meglio.

Due minuti di sosta ai box e si torna in pista. Questa volta i compound sono nuovi. Ancora traffico in pitlane, sebbene a sto giro l’asfalto dovrebbe essere più rapido. Le due SF-25 affrontano il primo settore nell’inlap piuttosto lente, senza sforzare troppo. La pressione è molta. Leclerc scoda parecchio nel T2. Una guida aggressiva che però un minimo paga passando il taglio. Lewis è più lento e la sua qualifica finisce qui…

GP Ungheria, Q3: pazza Ferrari in pole con Leclerc

Charles si lamenta della sua prestazione. Definisce il giro una me**a. Mentre il britannico è molto adirato e, quando torna ai box, si sfoga in radio: “Tutte le volte… tutte le volte”. A questo punto resta solo Charles in gioco. La difficoltà di gestione delle coperture è massima. Arriva il primo run con le Soft usate, per cercare un minimo di feeling e correggere questa difficoltà legata ai compound.

Il monegasco mette assieme un giro dove si nota benissimo un fattore: in ogni curva la vettura va tenuta sott’occhio perché l’instabilità sembra dietro l’angolo. Mentre torna nel garage prima del giro che veramente conta, Charles parla della mappatura relativa al brake shaping che, per quanto lo riguarda, va modificata. Bozzi risponde dicendo che ne parleranno all’interno del box.

Un breve summit, un’occhiata alla telemetria e la numero 16 torna a calcare l’asfalto magiaro. È il momento di dare tutto, e Leclerc lo fa. Incredibilmente, il fenomeno Charles si prende la pole position. Un giro fantasmagorico, riuscendo a interpretare alla grande la pista. Un numero da vero fuoriclasse che, in condizioni particolari con una vettura che soffriva le gomme, tira fuori dal cilindro una prestazione pressoché perfetta. Chapeau.

GP Ungheria, classifica qualifica:

  • Lewis Hamilton (Ferrari)
  • Oscar Piastri (McLaren)
  • Lando Norris (McLaren)
  • George Russell (Mercedes)
  • Fernando Alonso (Aston Martin)
  • Lance Stroll (Aston Martin)
  • Gabriel Bortoleto (Stake)
  • Max Verstappen (Red Bull)
  • Liam Lawson (Red bull)
  • Isack Hadjar (Racing Bulls)