Toyota da record: l’ibrido è la mossa vincente

Toyota chiude il 2023 con risultati migliori delle previsioni iniziali, premiata soprattutto dalla decisione di puntare sull’ibrido, con prezzi più competitivi

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

L’ibrido si conferma la scelta ideale per l’elettrificazione di massa, con Toyota che incrementa i dati di vendita, sfruttando il trend generale del comparto, che ha superato di oltre il 30% del mercato europeo nel 2023, crescendo pure negli Stati Uniti. Il margine di profitto del 14% messo a segno dalla Casa è nettamente superiore all’8,2% di Tesla, dimostrando la convenienza della tecnologia adottata.

Inoltre, pesa un secondo fattore, altrettanto decisivo: la mancata “svalutazione”. Se l’azienda di Elon Musk ha avuto un boost nelle vendite (sebbene ora si trovi in piena crisi), la ragione è, infatti, anche da attribuirsi alla guerra dei prezzi, avviata in apertura del 2023. Uno scenario rigettato a priori dalla controparte, ferma sulle relative posizioni.

Benché la società texana abbia chiuso in testa alle classifiche commerciali, con la Model Y rivelatasi il modello più venduto al mondo, nemmeno il gigante del Sol Levante ha di che dirsi insoddisfatto, anzi. Nella gamma Toyota figurano vetture dall’indiscutibile fascino quali la Corolla o, per fare nomi familiari al pubblico europeo, la Yaris.

I pro dell’ibrido

Le ragioni del divario appaiono evidenti. In primo luogo, incidono i prezzi di acquisto e l’ansia da ricarica. In aggiunta, pesa l’aspetto delle infrastrutture. Mentre lo sviluppo della rete di colonnine di rifornimento rapido è frammentario, l’ibrido non richiede stazioni specifiche. Chi lo ha capito meglio di tutte è, appunto, Toyota, la regina dell’alimentazione.

In un 2023 vissuto da autentica mattatrice, ha chiuso con un aumento del 28% delle immatricolazioni in Nord America e di oltre il 25% nel Vecchio Continente. Così la Casa delle Tre Ellissi si conferma sulla cresta dell’onda. Addirittura, ha dovuto correggere verso l’alto le previsioni sugli utili operativi, attestandosi a 4,9 trilioni di yen (33 miliardi di dollari), ben al di sopra delle stime degli analisti.

In un contesto ecoeconomico segnato da profondi incertezze, quello di Toyota rappresenta un’eccezione alla regola. Senza accodarsi alla massa, con il rischio di perdere l’appeal che da sempre la contraddistingue, la potenza nipponica ne esce trionfante.

La scommessa ancora da vincere

In attesa di un futuro dove le BEV saranno più diffuse e alla portata dei conducenti meno facoltosi, le mild e full hybrid (soprattutto) garantiscono il compromesso ideale tra performance e convenienza. Nessuno ha da insegnare in proposito a Toyota, giacché è il leader indiscusso del segmento, grazie all’esperienza decennale accumulata in merito.

Il successo del 2023 ribadisce la validità della strategia aziendale, confermata da Akio Toyoda in molteplici occasioni. Il presidente crede sia un errore fare full-in sulle BEV, respingendo le alternative sul nascere. Una scommessa ora da vincere riguarda l’idrogeno. Fin qui le FCEV sono passate tra l’indifferenza generale, malgrado la Hilux presentasse un ottimo potenziale. Gli stessi alti funzionari della compagnia asiatica ammettono di avere fallito, ma non demordono.

Attualmente sono in corso d’opera i lavori sul powertrain, in grado di superare le resistenze della potenziale clientela. Nel mentre, saranno rilasciate ulteriori proposte ibride, al fine di preservare la supremazia. La concorrenza si farà probabilmente più intensa, con altri Costruttori che tenteranno di replicare la formula. Ma Toyota è pronta a raccogliere il guanto di sfida.