La Fiat è sbarcata al salone dell’auto di Ginevra con il prototipo della nuova Panda e una nuova famiglia di 500 per festeggiare i 120 anni del marchio. “Ci sono tante novità per i 120 anni di Fiat – afferma il responsabile mondiale del brand, Olivier François – e una che proponiamo immediatamente nelle concessionarie, di cui andiamo molto orgogliosi, è questa serie di 500, 500L e 500X fatta in partnership con Apple, il più grande marchio al mondo, che ha dato un boost alle nostre macchine mettendoci il meglio della tecnologia Apple“.
François descrive la sinergia come una collaborazione che “offre un’esperienza di connettività avanzata e accessibile”, comprensiva di Beats Audio, navigazione di ultima generazione e una playlist esclusiva su Apple Music, disponibile solo per Fiat. “La 500 è un’icona”, aggiunge François, “non ha bisogno di una campagna di marketing aggressiva o di sconti” per attrarre i clienti, perché “il suo design e la sua storia ne fanno un punto di riferimento riconosciuto a livello globale”.
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Semplice, ma elettrificata
“Poi guardando un po’ oltre – spiega il top manager – abbiamo voluto creare un concept, che è qualcosa in più di un concept: è un modo di testare il mercato che racchiude un po’ il meglio di quanto abbiamo imparato in 120 anni di Fiat. Con questa macchina vogliamo democratizzare la mobilità elettrica e lo facciamo con il concetto della vecchia Panda degli anni ’80: una macchina frugale, spartana, semplice ma quello che ha sono le batterie, l’elettrificazione“.
Il risultato è la Concept Centoventi, un’auto espressione della filosofia ‘less is more’ tipica di Fiat e definita una vera “tela bianca per il cliente”. Ogni acquirente ha modo di comporre la relativa vetture in base alle esigenze personali e modificarla nel tempo. “La macchina è una carta bianca su cui uno va a disegnarsi la configurazione che gli sta bene”, spiega l’amministratore delegato. La Centoventi è progettata affinché sia semplice e austera, ma anche con un abitacolo “totalmente configurabile” grazie alla possibilità di personalizzare sedili, cruscotto e accessori.
“Il prezzo base è molto accessibile – aggiunge il capo del marchio Fiat – e la macchina è una carta bianca su cui uno va a disegnarsi la configurazione che gli sta bene. Uno si può totalmente configurare lo spazio interno della macchina e questo permette di ridurre il costo, perché la macchina uno se la compone man mano che evolvono i gusti, i bisogni e il potere d’acquisto“.
“La modularità fa sì che l’auto risponda sia alle esigenze del presente che alle possibilità di investimento future”, continua François, grazie a un sistema di batterie aggiornabili: “Se inizialmente vuoi una batteria, poi ne puoi aggiungere altre”. La politica attuata dal marchio permette alla Centoventi di adattarsi al cambiamento dei bisogni del cliente, raggiungendo fino a 500 km di autonomia con moduli aggiuntivi, installabili pure in seguito all’acquisto. “Il tetto è dotato di pannelli solari“, evidenzia François, “che generano energia per funzioni di base come la ventilazione”, assicurando risparmio energetico e un ambiente interno fresco anche in giornate calde.
Un paradigma nuovo
Attraverso il sistema di aggancio brevettato nel cruscotto si aggiungono vari accessori, così da personalizzare ancor più il veicolo. “Le possibilità sono infinite”, tiene a puntualizzare il top manager, grazie a componenti “plug-and-play, intuitivi e progettati per rendere l’esperienza di guida unica”.
A tal proposito, François sottolinea che questa modularità non solo rende la Centoventi flessibile, bensì dà l’opportunità di avere un mezzo evolvibile insieme al cliente. “Non c’è impegno a lungo termine, senza il rischio di ripensamenti”. Con i principi attuati, la Centoventi punta a offrire un’esperienza dove ciascun acquirente ha occasione di sentirsi parte del processo creativo: “Il consumatore può decidere esattamente ciò di cui ha bisogno e aggiornare l’auto in base ai cambiamenti delle proprie necessità e stile di vita. La modularità è un paradigma completamente nuovo, perché non è più questione di cosa pensiamo il cliente possa desiderare, ma di ciò di cui ha realmente bisogno”.