Batterio mangiacarne in Italia, il consiglio di Pregliasco: "Evitare bagno in acque ferme se si è feriti"

Pregliasco ha ricordato che il batterio mangiacarne è raro in Italia, sebbene il clima caldo sia un rischio. Le buone norme di igiene per evitarlo

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Fabrizio Pregliasco rassicura a proposito del batterio mangiacarne, presente – seppur raro – in Italia, anche se con il clima caldo potrebbe proliferare. Il virologo ha invitato a evitare allarmismi dopo le 4 vittime accertate in Florida, negli Usa, ricordando l’importanza dell’igiene e di evitare acque sporche con ferite aperte.

Pregliasco sul batterio mangiacarne in Italia

Il batterio mangiacarne c’è anche in Italia, la sua presenza è molto sporadica ma – sebbene siano da evitare gli allarmismi – non va preso sottogamba, perché il riscaldamento globale potrebbe aiutare questo organismo a proliferare.

A ricordarlo, ascoltato da Adnkronos Salute, è Fabrizio Pregliasco, chiamato ad esprimersi sul Vibrio vulnificus che negli Stati Uniti ha causato 4 morti.

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Fabrizio Pregliasco

“In Italia è presente in alcune zone acquose, negli acquitrini” ha spiegato il virologo. “I casi segnalati sono rari, ma non è escluso che un aumento delle temperature possa spingere il microrganismo a proliferare nelle acque del Mediterraneo”.

Come evitare il batterio

Ad ogni modo il batterio mangiacarne non costituisce una fonte di reali preoccupazioni, secondo Pregliasco. “Ad oggi il messaggio deve limitarsi a un invito all’attenzione all’igiene personale. Non fare il bagno in acque limacciose o ferme, in particolare se si hanno ferite. Ma davvero nessun allarme, solo le buone norme di igiene generale”.

Sul Vibrio vulnificus si era già espresso il collega Matteo Bassetti. “Questo batterio è arrivato a causa dei cambi climatici, degli uragani e delle tempeste, ed ha contaminato l’acqua salmastra” aveva scritto sui social. “Attraverso una ferita, ad esempio in un piede o in una gamba o in un braccio, il batterio può penetrare all’interno e scatenare l’infezione”.

Bassetti aveva però sottolineato anche un altro tipo di rischio, quello legato all’alimentazione. “Può anche arrivare mangiando molluschi, come ad esempio le ostriche” aveva evidenziato. “Nella maggioranza dei casi, fortunatamente, non dà un quadro aggressivo ma semplicemente diarrea e vomito. In alcuni casi, purtroppo, è causa di infezioni davvero impegnative e mortali”.

Cos’è il batterio mangiacarne

In Florida quattro persone hanno perso la vita e almeno altre sette sono rimaste contagiate a causa del batterio mangiacarne, organismo presente abitualmente nelle acque salate e salmastre.

Può infettare l’organismo umano attraverso ferite aperte, il consumo di frutti di mare crudi o il contatto diretto con liquidi contaminati, ad esempio durante la pulizia del pesce.

Ogni anno, i Centri statunitensi per il controllo delle malattie (CDC) registrano tra i 150 e i 200 casi. La mortalità, tuttavia, è elevata: si aggira attorno al 20% e nei casi di infezione del sangue può superare il 50%. Anche se la pelle integra rappresenta una barriera efficace, basta una semplice escoriazione per diventare vulnerabili.

I sintomi possono essere leggeri nei soggetti sani, ma nei pazienti fragili il batterio può provocare necrosi o setticemia rapida, richiedendo interventi chirurgici d’urgenza.

pregliasco batterio mangiacarne italia ANSA/iStock