Frana da Cima Falkner sulle Dolomiti di Brenta, paura per Giuseppe Cruciani: "Ero lì, boato pazzesco"
Frana da Cima Falkner, sentieri chiusi e allarme per il permafrost: testimone d’eccezione Giuseppe Cruciani, che ha postato un video su Instagram
Giuseppe Cruciani racconta di aver assistito alla frana da Cima Falkner, nel gruppo delle Dolomiti di Brenta: “Ero lì sotto, un boato pazzesco”, ha scritto su Instagram martedì 29 luglio, condividendo un video del distacco di roccia mentre percorreva una ferrata. L’evento ha suscitato immediata attenzione sui social, generando commenti di vario genere nei confronti del conduttore della Zanzara.
- Frana da Cima Falkner, il racconto di Giuseppe Cruciani
- Cento escursionisti in pericolo
- Il permafrost si sta sciogliendo
Frana da Cima Falkner, il racconto di Giuseppe Cruciani
Il video pubblicato da Cruciani è diventato virale. Seguono ironie e commenti, specialmente su X (ex Twitter): “Cruciani anche in montagna porta scompiglio”.
Molti sottolineano la fortuna dell’incolumità del conduttore, mentre altri evidenziano la crescente vulnerabilità delle Dolomiti.
ANSA
Una frana sulle Dolomiti bellunesi
Il Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento, coadiuvato dal Nucleo elicotteri e dal Soccorso Alpino, ha confermato la presenza di un dissesto in corso legato al degrado del permafrost.
Sono state individuate fratture attive e nicchie ghiacciate, segni di rischio strutturale crescente. Di conseguenza, sono state chiuse le vie ferrate e i sentieri numerati 305, 315, 316 e 331 su ordinanza dei Comuni locali.
Cento escursionisti in pericolo
In seguito al crollo, circa cento escursionisti sono stati evacuati dai rifugi Stoppani e Grostè.
Cruciani, visibilmente affaticato, ha raggiunto il rifugio Tuckett via percorso alternativo. Interventi di emergenza hanno isolate temporaneamente alcuni rifugi e reso necessarie deviazioni lungo itinerari.
Il permafrost si sta sciogliendo
Il permafrost, quel collante di ghiaccio che stabilizza le rocce in alta quota, si sta sciogliendo a causa delle temperature record.
L’erosione accelera, aumentando la frequenza di cedimenti improvvisi. I tecnici hanno attivato monitoraggi con droni e posizionato nuova segnaletica per informare i turisti.
Il permafrost è uno strato di terreno che rimane perennemente ghiacciato per almeno due anni consecutivi. Si trova soprattutto nelle regioni polari e in alta montagna, dove le temperature sono molto basse.
Al suo interno può contenere ghiaia, sabbia, roccia e materiale organico, il tutto legato dal ghiaccio. Quando il permafrost si scioglie a causa del riscaldamento globale, perde stabilità e può causare frane, cedimenti del suolo e rilascio di gas serra come il metano.
Nelle Alpi, lo scioglimento del permafrost sta rendendo instabili le pareti rocciose, aumentando il rischio di crolli e valanghe di detriti.
