Giuseppe Cruciani si scosta dalla destra, "sono più antifascista di chi grida al fascismo di continuo"
Nel corso di una intervista, il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani ha parlato di sé, prendendo le distanze da una certa politica di destra
Nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il conduttore radiofonico e personaggio televisivo Giuseppe Cruciani ha parlato di sé, della sua vita privata e della sua visione politica, sorprendendo un po’ tutti nel prendere le distanze da una certa politica di destra: “Mi sento molto più antifascista di chi grida al fascismo continuamente”.
L’intervista a Giuseppe Cruciani
Giuseppe Cruciani, conduttore radiofonico, giornalista e opinionista televisivo, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, nella quale ha raccontato un po’ di sé, toccando anche diversi temi che riguardano l’attualità.
Cruciani, che è stato intervistato anche per parlare dell’uscita del suo nuovo libro, non ha però perso occasione per stuzzicare o provocare, com’è nella sua indole.
E lo ha messo subito in chiaro, dichiarando che “non è il mio obiettivo, farmi amici, sto bene con quelli che ho”, e aggiungendo di trovare ingiusta, tra le tante accuse che gli vengono mosse, una in particolare: “Dicono che sono una specie di megafono del governo di centrodestra”.
Cruciani prende le distanze dalla destra
Un ruolo che Cruciani non sente di avere, e che trova anzi “ridicolo”, pensando che lui è “uno che vuole il matrimonio omosessuale, la droga liberalizzata, l’adozione ai gay, ed è contro la chiusura dei negozi di cannabis light”.
“Mi sento molto più antifascista di chi grida al fascismo continuamente” ha poi aggiunto, non mancando un paio di stoccate, la prima delle quali a Luca Marinelli: “Si era detto disperato per aver interpretato Mussolini. L’ipocrisia sta nel fatto che il cachet lo ha preso, come è giusto, ma ha dovuto farci sapere che aveva quasi chiesto il permesso alla nonna e a tutta la famiglia”.
La seconda invece al Vaticano, parlando di quando Papa Francesco andò a Lampedusa “dopo il naufragio del 2013 dicendo che dovevamo accogliere i migranti. Piccolo particolare: non era lui che se ne faceva carico, ma lo Stato italiano. E, anzi: il Vaticano ha promulgato una legge severissima sull’immigrazione dentro il suo Stato”.
L’intervista da Porro
Cruciani ha presentato il suo libro anche a Un tavolo per due, trasmissione condotta da Nicola Porro che va in onda su Rete4. Il giornalista ha toccato molti temi scottanti, sempre con il suo fare provocatorio. A partire dalle persone che hanno protestato per il matrimonio di Bezos a Venezia, che secondo Cruciani hanno semplicemente “molto tempo libero”.
Altro tema di attualità toccato è quello del Pride di Budapest, con Cruciani che si è scagliato contro Orban, ma con riserva: “Io sono a favore dei gay pride anche 365 giorni l’anno, quindi non condivido la scelta di Orban, che resta però la scelta di un Paese sovrano”.
