L'ostaggio israeliano Evyatar David in un video di Hamas, scheletrico mentre si scava la fossa da solo
Evyatar David venne rapito durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Hamas ha diffuso un video che mostra l'ostaggio denutrito e umiliato
Indignazione e rabbia per l’ultimo video diffuso da Hamas nel quale si vede l’ostaggio Evyatar David, 24 anni rapito il 7 ottobre 2023 durante il festival musicale Nova, ridotto a pelle e ossa dopo quasi due anni di prigionia. Le immagini mostrano il giovane, visibilmente denutrito, mentre armato di pala sembra scavarsi la fossa con le proprie mani all’interno di un tunnel nella Striscia di Gaza.
- Evyatar David scheletrico nel video di Hamas
- La reazione del fratello di Evyatar David
- Colloqui Israele-Hamas in stallo
Evyatar David scheletrico nel video di Hamas
La famiglia di David, dopo mesi senza notizie, ha riconosciuto il figlio con un misto di angoscia e sollievo: “Lo hanno trasformato in uno scheletro vivente, sepolto vivo sotto terra. È un incubo senza fine”, hanno dichiarato i genitori in un comunicato diffuso dal Forum delle Famiglie degli Ostaggi.
“Non sappiamo se resisterà ancora a lungo. Ogni giorno senza un accordo lo avvicina alla morte”, hanno aggiunto.
Evyatar David è uno dei circa 250 israeliani rapiti da Hamas e altri gruppi armati palestinesi il 7 ottobre 2023, nell’attacco che causò circa 1.200 morti e diede il via all’attuale conflitto a Gaza.
Più di 100 ostaggi sono stati liberati durante due brevi tregue tra novembre e marzo, ma secondo le autorità israeliane almeno 20 persone sarebbero ancora vive e circa 30 risultano presumibilmente morte.
La reazione del fratello di Evyatar David
“Non vogliamo altri funerali, non vogliamo che i nostri figli diventino statistiche. Il tempo è scaduto”, ha dichiarato il fratello di Evyatar, Ilay Yosef David, in conferenza stampa.
Le nuove immagini hanno scosso profondamente l’opinione pubblica israeliana. Sabato, durante una manifestazione a Tel Aviv, Einav Zangauker, madre di un altro ostaggio, ha denunciato l’immobilismo politico: “I nostri figli sono pelle e ossa nei tunnel di Gaza. Abbiamo provato tutto: l’offensiva militare, il blocco degli aiuti, l’eliminazione dei comandanti di Hamas. Ma loro sono ancora là sotto, senza acqua, senza cibo, senza speranza. L’unica cosa che non abbiamo tentato è un accordo reale per porre fine a questa guerra”.
Colloqui Israele-Hamas in stallo
I colloqui indiretti tra Israele e Hamas, mediati da Qatar, Egitto e Stati Uniti, si sono arenati lo scorso mese a Doha, senza un’intesa per un cessate il fuoco e un nuovo scambio di prigionieri.
Hamas avrebbe chiesto la fine completa delle operazioni militari israeliane e il ritiro delle truppe da Gaza, condizioni rifiutate dal governo Netanyahu.
Nel frattempo, la situazione umanitaria a Gaza continua a peggiorare. Più di 60.000 palestinesi sono stati uccisi dall’inizio della guerra, secondo i dati del Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas.
