Ladispoli, coppia nascosta in un B&B con pistola rubata e 600 grammi di cocaina: blitz della Polizia
Due persone sono state arrestate in un B&B di Ladispoli: nascondevano armi e cocaina dopo una lite violenta avvenuta a settembre.
Due arresti e un sequestro di armi e droga nella campagna di Ladispoli. Un uomo di quarantaquattro anni e la sua compagna sono stati fermati mentre si nascondevano sotto falso nome in una struttura ricettiva isolata, dopo essere rimasti coinvolti in una violenta lite avvenuta lo scorso settembre nel quartiere Massimina. L’intervento è stato motivato dalla necessità di sottrarre i sospettati alle indagini in corso.
La fonte della notizia
Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, l’operazione è stata portata a termine dagli agenti del Commissariato di P.S. Ladispoli, che hanno seguito le tracce dei due sospettati per diverse settimane. Dopo la sanguinosa lite avvenuta a settembre nel quartiere Massimina, l’uomo era diventato irreperibile, spingendo gli investigatori a raccogliere informazioni sul suo possibile nascondiglio.
Le indagini e la scoperta del rifugio
Le ricerche si sono concentrate su una struttura ricettiva situata nell’entroterra, lontana dalle aree turistiche di Ladispoli. Gli agenti, dopo aver effettuato una serie di verifiche e riscontri, hanno acquisito la certezza della presenza della coppia all’interno del B&B. È così scattato il blitz che ha portato all’arresto dei due latitanti.
Il blitz e il sequestro di armi e droga
Durante l’irruzione nella stanza, i poliziotti hanno notato un asciugamano piegato in modo sospetto sul davanzale della finestra. Dietro questo apparente disordine, era stata ricavata una cavità nel muretto esterno dove erano nascosti una pistola semiautomatica con caricatore rifornito, risultata rubata dieci anni fa, e oltre 600 grammi di cocaina, pronta per essere suddivisa in dosi e destinata allo spaccio al dettaglio.
Identità falsa e tentativo di fuga dalle indagini
Dai successivi accertamenti è emerso che l’uomo si era registrato presso la struttura utilizzando una falsa identità, appartenente a un familiare. Questo stratagemma sarebbe stato adottato per eludere le indagini seguite alla violenta lite di settembre nel quartiere Massimina, episodio ancora oggetto di approfondimenti investigativi.
Le accuse e la convalida degli arresti
Ricostruita la dinamica dei fatti, per entrambi sono scattati gli arresti con le accuse di detenzione abusiva di armi, ricettazione e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato i provvedimenti, disponendo la custodia cautelare in carcere per entrambi.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.