Martin Scorsese attacca Trump, regista deluso dal presidente americano: "Senza compassione, umilia e ferisce"

Dal Taormina Film Festival 2025, dove riceverà il premio alla carriera, il regista 82enne Martin Scorsese ha espresso forti critiche contro Trump

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Martin Scorsese contro Donald Trump. Alle tante star di Hollywood in aperta opposizione al presidente degli Stati Uniti si aggiunge anche il leggendario regista e produttore, arrivato al Taormina Film Festival 2025 per ricevere il premio alla carriera. “Sono deluso da Donald Trump” ha dichiarato l’82enne italoamericano.

Martin Scorsese al Taormina Film Festival

Il regista di Toro scatenato e Taxi Driver ha incontrato la stampa e il pubblico della 71esima edizione della kermesse cinematografica nell’Isola, prima di ricevere il Lifetime Achievement Award nella serata di giovedì 12 giugno.

Tanti i temi toccati in conferenza, come il grande attaccamento alle sue radici siciliane (“Sono uno di voi” ha detto ricordando le origini dei genitori) su cui ha annunciato l’idea di un film, la sua amicizia con Papa Francesco e il nuovo Pontefice Leone XIV, fino ai quesiti aperti dall’intelligenza artificiale. Scorsese ha anche parlato delle tensioni in corso negli Usa, criticando aspramente le decisioni del suo presidente.

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Martin Scorsese tra la direttrice artistica del festival, Tiziana Rocca, e lo sceneggiatore americano Steven Gaydos

Le parole contro Trump

“Non sono un filosofo politico, ma credo che un atteggiamento come il suo, basato su rabbia e odio, finisca per essere controproducente perfino per se stesso. E tutto questo fa male alle persone. È profondamente tragico” ha detto il cineasta su Donald Trump.

“In questa amministrazione non vedo compassione – ha aggiunto – Anzi, sembra che si compiacciano del contrario: ferire, umiliare. A volte penso ‘sì, questa potrebbe essere la fine della democrazia’, ma poi mi dico ‘no, forse sta solo venendo messa alla prova’”.

Secondo Scorsese in ballo ci sono due questioni fondamentali, “quanto potere può esercitare un presidente, fin dove può arrivare” e “quanto a lungo il popolo americano sarà disposto a tollerare politiche che potrebbero avere costi sociali ed economici pesanti, come nel caso dei dazi”.

Riguardo alle proteste di Los Angeles, il regista premio Oscar non si è sottratto nell’evidenziare lo stampo razziale alla base della politica migratoria dall’amministrazione Trump: “In fondo è la storia d’America che si ripete. Il conflitto è inevitabile in ogni società dove un gruppo già insediato si confronta con l’arrivo di un altro. È accaduto ai cristiani e agli ebrei, così come ad Alessandria d’Egitto e nella stessa Sicilia”.

L’attacco di Michael Douglas

Le parole di Scorsese fanno il paio con le dichiarazioni di appena due giorni prima di Michael Douglas, che, sempre a Taormina per ricevere il premio alla carriera, aveva chiesto scusa per le azioni del presidente Usa.

“Mi vergogno del mio Paese e mi scuso. Mi scuso e mi vergogno davanti ai miei amici, mi scuso con i vicini del Canada e Messico, ma anche con i Paesi dell’Unione Europea e della Nato”, aveva dichiarato l’attore.

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