Max Pezzali e le idee politiche tenute nel cassetto, "preferisco non espormi per non dire c******"

Max Pezzali si racconta e spiega perché non parla mai di politica in pubblico

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“Sono un moderato che però non si pone problemi a dialogare con chi ha idee forti”. Così di descrive in termini politici Max Pezzali. Dopo il successo della serie sugli 883, il cantante si appresta a vivere una estate da protagonista con grandi concerti negli stadi e all’autodromo di Imola. Max Pezzali si racconta, parla dei testi delle sue canzoni e spiega che raramente parla di politica per evitare di “dire c******”.

Max Pezzali e l’effetto nostalgia

“Sto vivendo un momento incredibile e impronosticabile. Sto vivendo, a 57 anni, l’entusiasmo degli esordi“. Così Max Pezzali descrive a Repubblica il momento che sta vivendo.

Un successo e una popolarità che non accenna a diminuire a 30 anni dagli esordi con gli 883, in coppia con Mauro Repetto.

Max PezzaliIPA

Secondo il cantante il suo successo attraversa le generazioni perché “per una serie di circostanze fortuite il mio repertorio si presta a essere reinterpretato perché è legato ai fumetti, ai colori primari, all’effetto Disneyland. È didascalico, cinematografico”.

Com’è nata la canzone Hanno ucciso l’Uomo ragno

A far ritornare in auge alcune vecchie canzoni è stato anche il successo della serie tv sugli esordi degli 883, Hanno ucciso l’Uomo Ragno.

Pezzali spiega come è nata quell’iconica canzone che dà il titolo alla serie tv: “Avevo in testa questa melodia ma non usciva fuori niente. Una sera mi viene in mente ‘hanno ucciso l’Uomo Ragno’ e mi chiedo: ma che vuol dire?”.

Tutto è nato da quella frase, con un testo sul rifiuto dell’idea che il dover crescere significasse dover accettare il compromesso e rinunciare ai sogni.

“Stavo in fissa con il personaggio, i manga stavano spazzando via i fumetti – racconta – anche la Marvel in quel periodo faceva storie non belle. Temevo che quel mondo stesse finendo”.

Mi sembrava ci fosse un punto di contatto tra la crisi di certi valori e quella dei fumetti.

Max Pezzali e la politica: “Preferisco non espormi”

Tra i tanti, Max Pezzali è grande amico di Zerocalcare e Roberto Recchioni, due fumettisti noti per le loro posizioni politiche di sinistra.

Il cantante invece raramente parla pubblicamente di politica: “Preferisco non espormi perché ho paura di dire c*****e”.

“Sono un moderato che però non si pone problemi a dialogare con chi ha idee forti”, dice. “Sono pieno di dubbi, che prevalgono sulle certezze”.

La tessera del Fronte della Gioventù

C’è chi dice che Pezzali sarebbe di destra, forse per via del fatto che da ragazzino a Pavia aveva la tessera del Fronte della Gioventù. Come ha confermato lui stesso.

“Avevo 14 anni e un amico del bar ci chiese di tesserarci per votare a un congresso, qualche giorno prima della votazione”, aveva raccontato nel 2012 in una intervista al Secolo d’Italia.

L’inno di Alleanza Nazionale

Max Pezzali avrebbe poi scritto l’inno di Alleanza Nazionale, il partito di destra nato nel 1995 dalle ceneri del Movimento Sociale Italiano e poi trasformatosi in Fratelli d’Italia.

A raccontarlo è stato Ignazio La Russa, storico esponente del partito, anche se Pezzali ha poi smentito.

“Il ballerino degli 883 era un militante del Fronte della Gioventù – ha raccontato alla rivista Cultura Identità – per questo, quando fondammo AN, chiesi a Max Pezzali di darci una mano nel comporre l’inno del partito, cosa che lui fece”.

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