Microcamere in casa per spiare gli inquilini a L'Aquila, 56enne nei guai: dove aveva installato i dispositivi

Un uomo di 56 anni è stato deferito a L’Aquila per interferenza illecita: micro telecamere nascoste nei bagni degli appartamenti in affitto.

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Eseguito un deferimento a L’Aquila per interferenza illecita nella vita privata. Un uomo di 56 anni, proprietario di diversi appartamenti in affitto, è stato indagato dopo che una giovane inquilina ha scoperto una micro telecamera nascosta nel bagno della propria abitazione. L’intervento è stato motivato dalla necessità di accertare la presenza di ulteriori dispositivi e possibili vittime.

La segnalazione e l’avvio delle indagini

Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, tutto ha avuto inizio quando una ragazza, visibilmente turbata, si è recata presso l’Ufficio denunce dell’U.P.G.S.P. della Questura di L’Aquila. La giovane ha riferito di aver rinvenuto una micro telecamera, dotata di trasmettitore wireless, abilmente occultata all’interno dello specchio del bagno dell’appartamento che occupava in affitto, situato in un condominio nella periferia ovest del capoluogo abruzzese.

La perquisizione e le prime scoperte

Dopo aver valutato attentamente il racconto della ragazza, gli agenti hanno immediatamente avviato le indagini e richiesto al magistrato di turno un decreto di perquisizione, anche di tipo informatico, nei confronti del proprietario dell’immobile. La richiesta è stata accolta e la perquisizione è stata eseguita nella stessa giornata di lunedì 27 ottobre.

Durante le operazioni, sono emersi elementi probatori schiaccianti a carico dell’uomo, risultato essere non solo il proprietario dell’appartamento della giovane, ma anche di tutti gli altri alloggi presenti nello stesso condominio.

La gestione delle telecamere e l’estensione delle indagini

Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che sul cellulare dell’indagato era installata un’applicazione che gli consentiva di gestire e visualizzare le immagini provenienti dalle telecamere installate nel bagno della ragazza e da numerosi altri dispositivi collocati negli altri appartamenti dello stabile.

Alla luce di queste evidenze, la Polizia ha deciso di estendere le perquisizioni a tutte le abitazioni del condominio di cui l’uomo aveva la disponibilità e che erano occupate da altri affittuari. Le ipotesi investigative sono state confermate: in ciascun bagno sono state individuate decine di micro telecamere nascoste.

Ulteriori ritrovamenti e sequestro di denaro

Le indagini hanno portato anche al rinvenimento di ulteriori telecamere, ancora confezionate e pronte per essere installate, che sono state trovate nell’autovettura, nell’abitazione e nel garage in uso all’uomo. Inoltre, sono stati sequestrati ottantamila euro in contanti, ritenuti presumibilmente provento delle attività illecite.

Le accuse e le prospettive investigative

Alla luce dei fatti emersi, il proprietario, un cittadino aquilano di 56 anni, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’articolo 615 bis del Codice Penale, che punisce l’interferenza illecita nella vita privata. Le indagini, tuttavia, proseguiranno per verificare se le condotte sistematiche e illegali dell’uomo, finalizzate a ottenere indebitamente immagini della vita privata di persone inconsapevoli, siano state messe in atto anche in passato e in altre circostanze, con l’obiettivo di individuare ulteriori vittime.

microcamere-proprietario Polizia

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.