Per Alberto Stasi la semilibertà si allontana, l'accusa dice no dopo l'intervista a Le Iene: che succede ora
La procura generale ha chiesto il rigetto dell'istanza di semilibertà di Alberto Stasi, a causa della mancata autorizzazione per l'intervista a Le Iene
Un’intervista a Le Iene avrebbe messo nei guai Alberto Stasi, che adesso vedrebbe assottigliarsi le speranze di ricevere la misura della semilibertà. Rispetto a quanto sostenuto dal suo legale Glauco Gasperini, infatti, le dichiarazioni rilasciate dal 41enne, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, avrebbero compromesso la richiesta accolta “con riserva” dal tribunale di Sorveglianza di Milano, dopo il rigetto chiesto dalla pg.
La semilibertà ad Alberto Stasi
Ai giudici del tribunale di Sorveglianza, la procuratrice generale Valeria Marino ha fatto istanza di rigetto della richiesta di semilibertà e “in subordine” il rinvio del procedimento, per valutare le circostanze dell’intervista a Le Iene del 30 marzo, realizzata durante un giorno di permesso, ma senza la richiesta dell’autorizzazione all’amministrazione penitenziaria.
Domanda di nullaosta già fatta in passato per un’altra intervista alla trasmissione di Italia 1, ma questa volta omessa.
ANSA
L’avvocato di Alberto Stasi, Glauco Gasperini, all’uscita dall’udienza per la semilibertà
Il parere della pg
Nonostante le relazioni “positive” degli operatori ed educatori del carcere milanese di Bollate, che seguono il comportamento e il percorso detentivo di Stasi, la procura generale ha dato un parere soltanto “parzialmente” e non “totalmente” positivo.
La richiesta di rigetto della procura generale non sarebbe stata influenzata dai contenuti dell’intervista, analizzata nel dettaglio, che non avrebbe suscitato critiche rispetto alle dichiarazioni di Stasi: le risposte del 41enne, anche in riferimento alla riapertura delle indagini su Andrea Sempio, sarebbero state controllate, pur nella riaffermazione della sua innocenza.
La misura alternativa per Stasi
Dopo aver ottenuto da due anni la possibilità di uscire dal carcere di Bollate per lavorare, Stasi punta a stare fuori dal penitenziario per tutto il giorno o quasi, tornando in cella la sera.
Tra qualche mese, quando mancheranno quattro anni alla fine della pena, il 41enne potrà chiedere l’affidamento in prova, con la misura alternativa alla detenzione dei lavori socialmente utili.
Per Stasi il fine pena, tenendo conto anche dello sconto di 45 giorni ogni sei mesi, potrebbe arrivare tra il 2028 e il 2029.
