Ponte sullo Stretto di Messina, nel video di come sarà l'opera c'è un errore: cosa non torna in uno dei render

Il Cipess approva il progetto del Ponte sullo Stretto: 13,5 miliardi di euro, inaugurazione entro il 2033. Video diffuso, ma in un render c'è un errore

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Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Il costo complessivo dell’opera sarà di 13,532 miliardi di euro, interamente coperti con fondi pubblici stanziati nelle leggi di bilancio 2024 e 2025. Sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo: ci sarà anche la metropolitana. In uno dei video diffusi, però, c’è un errore: le auto sfrecciano anche nella corsia di emergenza.

Un’opera attesa da decenni

L’idea di collegare la Sicilia alla Calabria risale ad almeno il 1840, quando cioè Ferdinando II pensò alla costruzione di un ponte.

Dell’opera se ne parla politicamente dal 1969, anno in cui il Ministero dei Lavori Pubblici ha indetto per la prima volta un concorso per raccogliere progetti.

A distanza di decenni, mercoledì 6 agosto, il Cipess ha approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Un po’ di numeri:

  • costo complessivo: 13,532 miliardi di euro (coperti con fondi pubblici stanziati nelle leggi di bilancio 2024 e 2025)
  • lunghezza: 3.300 metri
  • larghezza: 60,4 metri
  • altezza delle due torri: 399 metri
  • corsie stradali: 6, 3 per senso di marcia, più 2 di emergenza
  • binari ferroviari: 2
  • raccordi ferroviari a integrazione del Ponte: circa 40 km (l’80% in galleria)

L’errore nel video

Nel video diffuso dalle agenzie dopo la conferenza stampa del ministro dei trasporti, però, c’è un errore evidente.

Nelle due corsie di emergenza, in entrambe le carreggiate, si vedono infatti sfrecciare le auto: invece, come prevede il Codice della strada, dovrebbero essere lasciate libere.

Niente di strano invece in quello diffuso da WeBuild – che guida il consorzio Eurolink, che si occuperà dei cantieri – sui propri canali social:

Il cronoprogramma: espropri e lavori al via entro il 2025

Secondo quanto riferito dal Comitato Ponte e Libertà, dopo l’approvazione del Cipess il progetto passerà alla Corte dei Conti e sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Seguiranno la dichiarazione di pubblica utilità e gli espropri delle aree di cantiere, che saranno poi consegnate al consorzio Eurolink, guidato da Webuild.

Il ministro Salvini ha indicato settembre-ottobre 2025 come data per l’apertura dei cantieri: la consegna finale del Ponte è prevista tra il 2032 e il 2033.

Il leader della Lega, in conferenza stampa, ha sottolineato come il progetto preveda un taglio netto dei tempi di attraversamento per passeggeri e merci, da oltre 2 ore a circa 15 minuti.

Il vicepremier ha anche annunciato misure per prevenire infiltrazioni mafiose, con protocolli condivisi con il Viminale: “Se non si fa il Ponte per paura della mafia, allora non si fa più nulla in Italia”.

Salvini: “Ci sarà la metropolitana dello Stretto con tre fermate”

Matteo Salvini ha anche annunciato che “ci sarà la metropolitana dello Stretto. Cioè, il manufatto Ponte è meno della metà del costo complessivo di quello che è un restyling totale del fronte messinese e reggino. Ci saranno tre fermate sul fronte messinese, che collegheranno tutti i giorni studenti pendolari, lavoratori, ingegneri, turisti in metropolitana una sponda all’altra sponda”.

Le critiche: rischio ambientale, costi e priorità sbagliate

Contro il via libera si sono schierati Europa Verde, comitati locali e ambientalisti.

Secondo Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra), si tratta di “uno spreco miliardi senza alcun investimento privato”, approvato “nonostante i pareri contrari di enti tecnici come ISPRA, INGV e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici”.

Il co-portavoce di Europa Verde denuncia anche i tagli alla mobilità sostenibile e al fondo per lo Sviluppo e coesione destinato al Sud.

Il comitato No Ponte calabrese, citato da ANSA, definisce l’approvazione del progetto una “forzatura politica travestita da atto tecnico”, annunciando nuove proteste.

Sul fronte opposto, l’associazione Amici del Ponte sullo Stretto sostiene che l’opera contribuirà a ridurre traffico, emissioni e isolamento del Mezzogiorno, inquadrandola in un piano infrastrutturale da 70 miliardi per rilanciare il Sud.

Il sogno di Berlusconi che diventa realtà

Tra i sostenitori del progetto, Forza Italia ha rivendicato il Ponte come simbolo politico.

La senatrice Licia Ronzulli ha definito l’approvazione da parte del Cipess “il coronamento del sogno del presidente Silvio Berlusconi, che aveva immaginato e voluto questo Ponte come segno di una nazione moderna, efficiente, unita”.

Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato come il progetto abbia radici storiche, sottolineando che i primi studi risalgono alla fine degli anni Sessanta, e che fu il Governo Monti a interrompere l’iter nel 2012.

Il suo Governo, ha aggiunto, ha scelto di “riavviare ufficialmente” l’opera nel 2023: secondo lei, il Ponte sarà “una dimostrazione della forza di volontà e della competenza tecnica dell’Italia, che ha pochi paragoni nel mondo”.